Comitato editoriale

Scuola: il contrasto alle diseguaglianze e alla povertà educativa nel progetti openspace

Promuovere il successo formativo e contrastare l’abbandono scolastico insieme a oltre 4.000 giovani fra gli 11 e i 17 anni, 300 docenti e altrettanti genitori. Questo è il cuore del progetto OpenSpace, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e implementato da un qualificato partenariato, con ActionAid come capofila, insieme a tutta la comunità educante intorno alle scuole coinvolte di Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria

di Redazione

Promuovere il successo formativo e contrastare l’abbandono scolastico insieme a oltre 4.000 giovani fra gli 11 e i 17 anni, 300 docenti e altrettanti genitori. Questo è il cuore del progetto OpenSpace, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e implementato da un qualificato partenariato, con ActionAid come capofila, insieme a tutta la comunità educante intorno alle scuole coinvolte di Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria.

In occasione dell’incontro conclusivo di progetto, tenutosi il 16 giugno allo spazio Industrie Fluviali di Roma, esponenti della società civile, delle organizzazioni del terzo settore e della scuola si sono confrontati per condividere idee e proposte per la scuola del futuro.

Il modello formativo sperimentato nel progetto OpenSpace ha cercato di ricucire il tessuto sociale che lega scuola, territorio e comunità mediante la co-creazione di nuovi spazi partecipati. Vanno in questa direzione i laboratori di progettazione e riqualificazione architettonica degli ambienti comuni della scuola, delle aree verdi o dei luoghi di confine fra la scuola e il territorio, come pure i laboratori artistici e di realizzazione dei murales. E ancora, la palestra dell’innovazione digitale, dove sperimentare le potenzialità di uno spazio virtuale e fisico pensato come tecnologia creativa al servizio della comunità; la realizzazione dei laboratori di potenziamento didattico come Lost e ImpariAmo o i laboratori di ascolto come lo sportello psicologico.

Nel lavoro sulle competenze ci si è mossi su due assi di lavoro: la diversificazione delle opportunità educative e lo sforzo teso al superamento delle disuguaglianze, da un lato prevedendo l’inserimento di alcune attività nel curriculum scolastico e dall’altro ampliando l’offerta extracurricolare.

“In questi anni abbiamo toccato con mano che la scuola fa già tanto ma che progetti come OpenSpace possono favorire processi di innovazione sistemica dall’interno, innescando un effetto di contaminazione positiva: puntano a offrire nuove esperienze di apprendimento, che aiutano i giovani a sviluppare nuove competenze e rafforzare la motivazione, e sostengono le scuole nella proposta di un'offerta formativa inclusiva e di qualità. OpenSpace è stato davvero uno spazio aperto, un laboratorio permanente per sperimentare nuovi modi di apprendere, senza lasciare indietro nessuno” ha affermato Saverio Lucido, impresa sociale Con I Bambini.

Nelle scuole coinvolte dal progetto sono state sperimentate nuove forme di apprendimento, con la consapevolezza di dover rispondere a molteplici esigenze, soprattutto quelle dei giovani con maggiori fragilità. L'istituzione scolastica può fare tanto e deve essere dotata di strumenti per fare di più, ma non può da sola affrontare problematiche come la dispersione e l’abbandono scolastico.

“Se noi riuscissimo a tenere la scuola aperta per più ore al giorno, farla vivere e abitare dagli studenti, sarebbe un passo fondamentale per concepire un modo diverso di cittadini e cittadine di vivere il processo democratico attivamente. Durante la pandemia noi studenti ci siamo trovati senza spazi di aggregazione, né formali né informali. Avere spazi dove esercitare la partecipazione fa parte di quei metodi, strumenti e processi che è fondamentale abilitare. Con Openspace ciò che è stato efficace è aver generato un modello aperto, invece di proporre soluzioni precostruite” ha commentato Ludovico Ottolina, Unione degli Studenti.

Per questo, nel modello OpenSpace si è cercato di adottare un approccio di sistema, che richiama l’esigenza di una maggior coerenza tra politiche e servizi diversi, in primo luogo quelli educativi e sociali.

“Dal 2018 ad oggi gli studenti coinvolti hanno avuto la possibilità di percepire la scuola come spazio educativo aperto, luogo di progettazione e immaginazione del futuro: OpenSpace ha contribuito a rafforzare la loro motivazione allo studio e le loro competenze grazie a un'alleanza scuola-terzo settore volta alla riduzione delle diseguaglianze educative, all'aumento del benessere e della partecipazione. Un campo di particolare attenzione è stato quello relativo alla prevenzione e intercettazione della dispersione scolastica che richiama la necessità di una focalizzazione della parte attiva delle misure di contrasto alla povertà sul tema, attraverso la creazione di equipe multidisciplinari tra scuola – servizi sociali che possano agire con i ragazzi e le ragazze a rischio. Tale azione va inserita in una più ampia azione di sinergia e coerenza tra politiche educative e sociali. Non meno importante, e trasversale a ogni aspetto qui ricordato è l'ampliamento degli spazi di partecipazione studentesca alla definizione della vita scolastica e dei quartieri dove vivono” ha commentato Luca Fanelli, project manager ActionAid Italia.

L’orientamento, all’interno del modello OpenSpace, non è solo una attività o un insieme di attività, ma è un principio guida che evidenzia quella complementarità fra scuola e terzo settore che è la costante di valore del progetto. Integrare il percorso di apprendimento scolastico con momenti di esplorazione delle proprie capacità serve a generare un orientamento basato su competenze trasversali agli ambiti curriculari. Queste esperienze all’insegna dell’imparare facendo sono adattabili ad ogni età e ad ogni condizione socioeconomica. Lo hanno dimostrato i laboratori della palestra dell’innovazione digitale con le loro attività innovative e creative per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Lo hanno fatto nelle scuole superiori i programmi di educazione imprenditoriale e i percorsi di riflessione sul proprio percorso formativo e il proprio progetto di studi.

Il progetto “OpenSPACE: Spazi di Partecipazione Attiva della Comunità Educante” ha sperimentato un modello integrato di attività di contrasto alle diseguaglianze educative in 4 città italiane (Milano, Bari, Reggio Calabria e Palermo) attraverso il miglioramento dell’accesso a un’istruzione inclusiva e di qualità per pre-adolescenti e adolescenti, in particolare per quelli appartenenti a famiglie in difficoltà. Il capofila è ActionAid e i partner Fondazione Albero della Vita, Fondazione Mondo Digitale, Junior Achievement, Cittadinanzattiva, Mario Cucinella Architects, Arteteca/ Inward, FEDERGAT, Fondazione Giovanni Paolo II, Bayty Baytik; il soggetto valutatore è LEAP/ Bocconi.

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.