Economia

SCUOLA E LOTTA AL GIOCO D’AZZARDO

di Marcello Esposito

Noi del “Movimento No Slot” pensiamo che la prima linea di difesa contro la diffusione incontrollata del Gioco d’azzardo stia nelle scuole. Bisognerebbe varare un programma nazionale di alfabetizzazione statistica per squarciare il velo dell’ignoranza che purtroppo consente all’industria del gioco di alimentare false speranze di facile arricchimento. Il moderno paese dei balocchi, per usare le parole del Prof. Ragusa, non esiste. Per questo, rivestono particolare importanza quelle (pochissime, purtroppo) iniziative che hanno coinvolto i ragazzi delle Superiori e che hanno avuto il gioco d’azzardo come tema di ricerca. Una iniziativa pioneristica in questo senso è stata portata avanti 2 anni fa dal Prof. Giorgio Ragusa, Università di Catania. Ho intervistato il Prof. Ragusa, per avere qualche informazione in più.

D. Professore, come si sviluppò questa iniziativa? R. << Nell’anno scolastico 2010-11 l’istituto tecnico Pietro Branchina di Adrano (CT) decise di realizzare un corso extracurriculare finanziato con il Fondo Sociale Europeo nell’ambito dei progetti PON-Competenze per lo sviluppo. Il tema scelto era “Calcolo delle probabilità e gioco d’azzardo”.>> D. Perché questo tema? R. << Innanzitutto per attrarre gli alunni allo studio del calcolo delle probabilità, argomento di matematica applicata che diventa sempre più centrale nel pensiero scientifico moderno visto che viviamo nella “era dell’incerto”. Ma c’era un motivo ben più importante: recenti indagini statistiche hanno rivelato un costante aumento del numero di adolescenti che giocano sia ai vari giochi d’azzardo legali sia fra loro.>> D. Un obiettivo estremamente ambizioso, non trova? R. << Senz’altro, ma fu proprio questo obiettivo che mi spinse ad accettare con gioia l’incarico di esperto esterno in questo corso ed ebbi così occasione di conoscere splendidi ragazzi degli ultimi due anni della scuola secondaria il cui interesse per l’argomento si mostrò in continua crescita. Qualcuno di loro addirittura decise di iscriversi al corso di laurea in informatica, dove io svolgevo le esercitazioni di matematica.>>  D. Esisteva, secondo lei, tra i ragazzi consapevolezza sulle conseguenze dell’avvicinarsi al gioco d’azzardo? R. << No, spesso non si rendono conto di entrare in un tunnel altrettanto pericoloso come quello della droga o dell’alcol, con esiti altrettanto disastrosi sia dal punto di vista economico che sociale e psicologico.>>  D. Il suo corso affrontò anche gli aspetti “sanitari” del gioco d’azzardo? R. << In verità non proprio, fu una consapevolezza che maturò durante le lezioni. Nel corso mi proposi di dimostrare sia sperimentalmente che matematicamente come tutti i giochi d’azzardo siano svantaggiosi per i giocatori e vantaggiosi solo per il banco (spesso lo Stato) per i quali rappresentano una “tassa sull’ignoranza”. Si tratta di una tassa il cui gettito è in continuo aumento grazie anche ai tagli nel settore dell’istruzione.>> D. Come cambiò l’opinione che i ragazzi hanno del gioco d’azzardo?  R. << A mutare fu soprattutto il loro atteggiamento nei confronti del gioco d’azzardo, che appare un mondo scintillante e colorato ed attrae irresistibilmente anche i ragazzi. Il corso mise in rilievo come dietro quei colori ci fossero le lacrime di tanti giocatori stritolati da una macchina matematica infernale ed infatti alla fine di esso gli alunni, oltre a realizzare questa splendida sintesi del corso, dimostrarono la ferma volontà di allontanarsi da questo moderno “Paese dei balocchi”. Per un docente non penso possa esserci soddisfazione migliore! >> 

Grazie Prof. Ragusa! Per chi vuole leggere i risultati di quella splendida esperienza, a questo link potrete trovare il paper che i ragazzi elaborarono.


http://95.110.192.194:8080/branchina/news/lavoro-prodotto-durante-il-pon-probabilita-e-gioco-dazzardo

 

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