Famiglia
Scuola e disabili: la denuncia degli insegnanti
Lettera aperta di una professoressa di Recanati a Carlo Imprudente
Carissimo Claudio,
siamo un gruppo di insegnanti attualmente in servizio presso l?IPSSCT di Recanati, da decenni operanti nella scuola secondaria superiore e, come abbiamo fatto con il Prof. Canevaro, approfittiamo anche della tua disponibilità per sottolineare la grave situazione scolastica che ci troviamo a vivere relativamente all?insegnamento specializzato ad alunni disabili.
Da alcuni anni la situazione dell?integrazione scolastica dei ragazzi diversamente abili si stava facendo seriamente preoccupante, oggi assistiamo alla prevaricazione di qualunque forma di diritto in nome di una presunta razionalizzazione delle risorse che sottende una volontà drammatica ed inquietante come la messa in discussione del progetto di integrazione dei nostri ragazzi nella scuola.
Quest?anno si è realizzato quello che nel passato recente si era programmato:
1/ tagli del personale docente,
2/ pseudo formazione degli operatori del settore attraverso procedure abbreviate che snaturano l?iniziale corso di specializzazione polivalente di 1200 ore e che ?sfornano? personale impreparato, demotivato, estraneo a quel progetto di vita che ogni ragazzo dovrebbe poter realizzare all?interno della propria scuola,
3/ restrizioni sulle certificazioni,
4/ riconversione del personale docente appartenente a classi di concorso in esubero nel sostegno , personale che non si è mai avvicinato all?handicap e che non potrà mai condividere un?etica che non conosce disonestà intellettuali,
5/ personale specializzato da oltre un decennio ed operativo all?interno delle istituzioni scolastiche che si vede scavalcato da specializzati siss che non hanno mai insegnato un giorno, che, con mancanza di umiltà e di buon senso, attribuiscono all?handicap un valore approssimativo e superficiale dimenticando che esso esige impegno, formazione continua, esperienza perché l?handicap è cosa seria che non può finire in mani qualsiasi!
Difronte allo sconcerto delle famiglie che si vedono private dei loro diritti solo le nostre non risposte insieme alle vostre, esperti del settore, per non riuscire a fermare questo scempio, per non voler accettare il disegno governativo che ha come finalità il fallimento dell?integrazione!
Già alcuni genitori più disincantati o forse solo più delusi stanno pensando di organizzarsi autonomamente, mettendo in discussione la frequenza di una scuola pubblica per i loro figli ed optando per quella che il Prof.Canevaro chiama la logica del ?fai da te?.
Se la scuola non riesce a garantire interventi significativi per i propri figli, se un progetto di vita non è realizzabile all?interno della scuola, se le risorse economiche ed umane vengono meno, se il fine ultimo è l?eliminazione degli operatori specializzati in nome di una demagogica preparazione sull?handicap da parte di tutti gli insegnanti allora ciò significa che i propri figli non sono poi così necessari al processo educativo, civile e di crescita di questa società !!
Tutto questo, lo sai bene Claudio, è vergognoso e l?handicap non è merce di scambio!
Noi ti invitiamo a considerare queste riflessioni che si trasformano in grida di aiuto ogni volta che viviamo noi tutti insegnanti, alunni e famiglie, l?ingiustizia immeritata e la esortiamo ad affrontare la problematica sulla base delle sue competenze in materia.
Alla luce di queste considerazioni etiche nonché legittime dal punto di vista del diritto del lavoro facciamo le nostre proposte sperando che trovino in te una voce solidale ed una iniziativa autorevole.
Chiediamo:
1. Che la ricognizione di situazioni di anomalia nelle certificazioni venga condotta dall?Osservatorio sull?handicap;
2. Che si riconsideri i tagli del personale docente nel sostegno ritenendo incivile togliere risorse a chi ne ha più bisogno, famiglie comprese;
3. Che si tenga conto, come criterio sia per le immissioni in ruolo su posti di sostegno che per l?assegnazione di contratti a tempo determinato, dell?anzianità di servizio prestato appunto nel sostegno con il titolo di specializzazione polivalente: proprio per dare dignità al ruolo professionale dell?insegnante di sostegno sarebbe opportuno individuare tale insegnamento in una classe di concorso specifica e nella scuola sencondaria il docente acquisisca la titolarità di sede;
4. Che vengano immediatamente immessi in ruolo su posti in organico disponibili nel sostegno tutti quegli insegnanti che abbiano maturato almeno 5 anni, con il titolo di specializzazione polivalente, nell?insegnamento ad alunni portatori di handicap ritenendo l?esperienza pregressa un fattore preferenziale;
5. Che tutti gli insegnanti precari nel sostegno abbiano diritto alla formazione permanente e pertanto non siano esclusi da aggiornamenti e corsi qualificanti;
6. Che sia tenuta in debita considerazione la professionalità ed il ruolo dell?insegnante di sostegno che, in quanto esperto in didattica differenziata e in strategie relazionali, non è marginale al sistema scolastico ma preziosa risorsa ogni qual volta emergano situazioni di disagio, svantaggio, diversità, difficoltà e bisogno di integrazione;
7. Che si rispettino gli alunni in situazione di handicap e le loro famiglie restituendo loro il diritto di esigere un?integrazione di qualità;
Con stima rinnovata
Distinti saluti
Prof.ssa Roberta Morgoni
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