Formazione

Scuola digitale, ma il Miur taglia internet

L'inizio dell'anno scolastico è stato tutto uno sbandierare le meraviglie della scuola digitale. Ma ora il Miura taglia la connessione internet a 3.800 scuole.

di Redazione

«Imparare e insegnare con l'innovazione digitale. Da nord a sud. Nelle zone di montagna, dell'Appennino e delle Alpi, e in quelle più periferiche dell'Italia. Come l'isola di Marettimo, in provincia di Trapani, dove una piccola scuola non sarebbe esistita senza il sostegno garantito dalle nuove tecnologie». Con questo comunicato lirico, due giorni fa, il Miur presentava gli accordi stipulati con gli Assessori all'Istruzione di dodici Regioni Italiane. In base a questi accordi, le scuole italiane saranno dotate di 5.906 LIM e pc per classe, 77.073 tablet per gli studenti e saranno attivate 2.764 Cl@ssi 2.0 e 17 Scuole 2.0. È questo il modo attraverso cui, diceva il comunicato, «prosegue l'impegno del Ministero a favore della diffusione delle tecnologie digitali nel settore dell'Istruzione».
Prosegue? In realtà sarebbe meglio dire “smette”, visto che sei giorni prima, il 12 settembre 2012, il Direttore Generale del Miur, Emanuele Fidora, aveva inviato una diversa comunicazione (in allegato) con cui annuncia la «dismissione delle linee internet per 3800 scuole».  Le testuali parole: «si comunica che a decorrere dal 20 ottobre 2012 saranno dismesse tutte le linee ministeriali del progetto SPC Scuole, istallate presso le scuole e gli Ambiti territoriali provinciali.
Si tratta di 3.800 scuole che a partire dal 2008 hanno partecipato al progetto SPC Scuole, a cui il Ministero aveva fornito (e pagato) una linea Asdl. Scuole che, precisa la nota, «non erano riuscite a dotarsi di un collegamento ad internet acquisendolo autonomamente», a differenza delle restanti 7mila scuole che internet in questi anni se lo sono pagato di tasca loro. Un privilegio? Perché quelle scuole non erano riuscite a pagarsi la connessione? E ora possono farlo? Affari loro?
Il Miur non  lo dice. La nota di Fidora cita però anche altre motivazioni, oltre alla «discriminazione di questo intervento ministeriale nei confronti  delle scuole che sono riuscite a non pesare sul bilancio del Miur»: la riduzione degli stanziamenti, l’esposizione debitoria già pesante del Miur nei confronti del fornitore (Fastweb).  Conclusione: questa direzione, – sia chiaro, «suo malgrado» e «in seria difficoltà» – taglia le connessioni.
 

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