Sostenibilità
Scuola: da 500 a 700 euro per libri e corredo
Ma per l'Adiconsum l'acquisto di libri usati può abbase la spesa del 40%
di Redazione
A pochi giorni dal ritorno tra i banchi, si torna a parlare di caro-scuola. Le famiglie per compensare il minor potere d’acquisto hanno ridotto molti consumi (abbigliamento, frutta e verdura, percorrenza in auto, vacanze, ecc.), ma sui libri di testo – osserva l’Adiconsum – cio’ non sara’ possibile. La spesa anche quest’anno si presenta consistente e oscilla dai circa 500 euro per la prima media, tra libri di testo, dizionari e corredo, e i circa 700 euro per il primo superiore classico. A cio’ occorre aggiungere le tasse scolastiche che variano da istituto a istituto. Per quanto riguarda l’aumento del prezzo dei libri di testo la spesa media e’ ben superiore a quella indicata dall’ Associazione editori (Aie) che stimava gli aumenti attorno all’ 1%. Nella realta’ il dato che emerge – sostiene l’associazione di consumatori facendo riferimento a una indagine svolta su 30 istituti scolastici – e’ un aumento medio del 3,4% per la scuola media e del 6,5% per le medie superiori. Per il corredo scolastico la spesa media varia in modo considerevole, da 31 a 175 euro, con un aumento del 5%. La differenza e’ dovuta alla qualita’, ma soprattutto ai prodotti firmati. Ricordando che i bonus per i libri di testo possono essere richiesti ai singoli istituti soltanto dalle famiglie con un reddito pari a 10.632 euro annui, Adiconsum suggerisce, per risparmiare, di acquistare libri usati (facendolo – assicura -e’ possibile risparmiare anche il 40-50%, di verificare l’edizione e la presenza dei vari supporti nel caso siano previsti (cd-rom, floppy, ecc.) e di comprare i testi scolastici presso quei supermercati/librerie/cartolerie che praticano sconti. La legge – fa notare l’associazione – li consente fino al 15%, ma con la ‘promozione’ possono essere ben superiori. Adiconsum, infine, ritiene ”un errore” che il Ministero ”non abbia provveduto a stabilire tetti di spesa anche per le medie superiori (ove si registrano gli aumenti piu’ consistenti)” e conferma il suo giudizio negativo sulla legge che pone il divieto a praticare sconti oltre il 15% sui libri di testo. ”Un provvedimento – precisa – di cui abbiamo gia’ chiesto l’abrogazione”.
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