Formazione

Scuola: anche l’insegnamento ha il suo design

Sono stati presentati a Roma i risultati dell’iniziativa realizzata da ANP e Fondazione Telecom Italia che ha coinvolto oltre 9.000 docenti e dirigenti e 350mila studenti. Online il portale per la condivisione dell’innovativo metodo di didattica

di Gabriella Meroni

Un approccio metodologico sostenibile ed efficace, capace di coinvolgere, motivare all'apprendimento, stimolare e seguire il processo di costruzione di conoscenza da parte dei ragazzi, documentarlo, valutarlo. E' questo in sintesi lo spirito del progetto “Innovative Design dei processi educativi scolastici”, realizzato dall’ Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (Anp) in collaborazione con Fondazione Telecom Italia, i cui risultati sono stati presentati a Roma.
Lanciata nel 2012, l’iniziativa ha coinvolto inizialmente 100 docenti selezionati sul territorio nazionale che si sono confrontati, alla luce delle possibilità formative offerte dalle nuove tecnologie, in workshop e attraverso il portale innovazioneinclasse.it per innovare il proprio approccio didattico. Questo confronto ha dato vita ad un nuovo modello di insegnamento moderno e attuale, una guida in cui vengono indicati gli strumenti efficaci per porre i ragazzi al centro del processo di apprendimento.  
Sul portale innovazioneinclasse.it infatti i docenti insieme a dirigenti scolastici, ricercatori ed esperti di sviluppo delle risorse umane del Politecnico di Milano e dell’Università La Sapienza di Roma hanno condiviso progetti concreti e strumenti, esprimendo in pieno le logiche digitali 2.0. Oggi sono oltre 9.000 gli insegnanti che hanno partecipato a questo laboratorio con l’opportunità di discutere e integrare le esperienze fatte nelle loro classi e nei workshop dedicati; una sorta di “spazio trasparente” che potrà essere adottato e utilizzato da qualsiasi scuola.
Le motivazioni fondanti il progetto sono la centralità del docente professionista nel processo di realizzazione della Buona Scuola, la necessità di un adeguamento delle competenze professionali degli insegnanti alle esigenze di innovazione derivanti dalla diffusione delle tecnologie di rete, la volontà di dotare gli studenti di strumenti per affrontare il costante aumento delle informazioni disponibili e renderli cittadini consapevoli e attori del cambiamento.
Tutto questo si è tradotto nel Service Design Thinking, un nuovo modo di pensare le pratiche didattiche che scommette sugli insegnanti: un docente sa infatti dove puntare lo sguardo, conosce il bisogno di cambiamento del contesto in cui agisce, ma ha bisogno di strumenti e di metodi che diano intenzionalità e rigore per uscire dall'estemporaneità e produrre un cambiamento stabile. Quello in cui la tecnologia potrà assumere il suo ruolo: aumentare l’efficacia della didattica innovativa. Il metodo porta dentro le classi italiane nuove strategie passando per quattro importanti fasi: esplorare, ideare, sviluppare e progettare e offrendo strumenti che rendano "evidente" ognuno di questi passaggi. Non cambiano i contenuti, cambiano gli itinerari. Si vuole finalmente decretare il superamento della scuola "riempitiva e trasmissiva" per rendere affascinante l'oggetto di scoperta, così da coinvolgere e motivare e guidare i ragazzi verso il personale successo formativo.
Le attività di diffusione del progetto hanno coinvolto in modo diretto finora circa 9.000 tra docenti e dirigenti delle scuole. Sono stati selezionati 100 docenti di scuole di ogni ordine e grado che hanno partecipato a 25 workshop con formatori esperti (Dirigenti scuola, docenti Politecnico di Milano) per progettare metodo e strumenti didattici con le nuove tecnologie (metodo Service Design Thinking). www.innovazioneinclasse.it per la condivisione del “Service Design Thinking” riscontra ad oggi 2.500 utenti registrati, 10.000 visitatori unici, 97.800 visualizzazioni di pagina e 18.820 sessioni; 165 best practice caricate. Sono stati realizzati 25 eventi di disseminazione (21 in presenza + 4 webinar) di quanto sperimentato dai 100 docenti sul territorio nazionale (in 13 regioni), coinvolgendo 3.500 docenti e dirigenti di circa 3.500 scuole, con una ricaduta indiretta su una popolazione complessiva di 350.000 studenti e altrettante famiglie.

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