Formazione

Scuola, Acli a Valditara: «Riorganizzare e rilanciare, non tagliare»

Le Associazioni cristiane intervengono sulla prospettiva della differenziazione dei salari nel corpo docente, cui il ministro dell'Istruzione e del Marito ha fatto riferimento recentemente

di Giampaolo Cerri

«La scuola pubblica va riorganizzare e rilanciata, non tagliata».

A dirlo sono le Associazioni cristiane lavoratori italiani – Acli al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Si tratta infatti di una nota diffusa oggi, in relazione alle dichiarazioni del titolare di Viale Trastevere sulla necessità di remunera in maniera differenziata i docenti in alcune aree del Paese. «Aprire a qualsivoglia riduzione di stipendi», proseguono le Acli, «lascia intendere che sulla scuola come servizio pubblico per tutti non si miri affatto ad investire. Già abbiamo un sistema scolastico che, aldilà della buona volontà di tante persone, istituti ed esperienze, è programmato sul fare quasi solo lezioni frontali, senza un’impostazione che aiuti a collaborare e metta al centro l’educazione e la persona. Negli ultimi anni poi, visti gli innumerevoli corsi che già alle superiori le famiglie sono costrette a pagarsi se si vuole accedere ai test di ammissione universitari, c’è anche il tema della gratuità del servizio pubblico. Meno male che il Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr dovrebbe essere rivolto alle nuove generazioni, essendo il piano italiano di Next Generation Ue. Queste dichiarazioni», concludono le Acli, «paiono più figlie di una campagna elettorale che sarebbe ora di mettersi alle spalle e di una cultura che non si rende conto che le differenze territoriali anche economiche sono sempre più distanze che stanno ingrossando una secessione che frammenta l’unità nazionale».

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