Volontariato

Scuola: a Padova seminario sul bullismo

Secondo una ricerca condotta a partire dal '93 dalle università di Firenze e Cosenza, il bullismo in Italia è un fenomeno molto più elevato che altrove

di Paolo Manzo

”È arrivato il momento di contrattaccare attivamente i problemi del bullismo a scuola Gli studi di settore hanno già dimostrato che è priva di ogni fondamento l’idea che un atteggiamento tollerante e permissivo nei loro confronti da parte degli adulti, possa aiutare questi ragazzi a liberarsi dai propri modelli di comportamento antisociale”.

È quanto ha sostenuto l’assessore regionale all’istruzione e alla cultura veneta Ermanno Serrajotto oggi a Padova ad un seminario della prevenzione sulla violenza a scuola, dove ha affrontato soprattutto il tema dei percorsi di prevenzione di questo attuale fenomeno.

Secondo una ricerca condotta a partire dal ’93 dalle università di Firenze e Cosenza, il bullismo in Italia è un fenomeno molto più elevato che altrove, anche se la forma più frequente è quella di tipo verbale (50%). ”Questo”, ha detto Serrajotto, “ridimensiona forse la drammaticità del fenomeno, ma non lo rende meno preoccupante”.

Più che a particolari fattori socio-ambientali, il manifestarsi di comportamenti violenti sembra maggiormente correlato all’atmosfera familiare e agli stili educativi messi in atto dai genitori. Serrajotto ha annunciato che la regione Veneto sta sostenendo una ricerca che riguarda il fenomeno della prepotenza a scuola nella nostra realtà locale.

”Ciò che colpisce nelle ricerche finora svolte”, ha detto, “è che i giovani sono portati a stigmatizzare gli episodi di violenza, ma che raramente si adoperano per impedirli e farli cessare. Ed è proprio su questa assunzione di responsabilità che dovrebbero far leva i programmi di intervento che non mirino soltanto alla repressione, ma che puntino a creare una mentalità antibullismo’.

”Solo così”, ha concluso l’assessore, “daremo ai giovani violenti, ma anche ai prevaricati, che diventano quindi facce diverse di una stessa medaglia e di uno stesso problema, un atteggiamento che potrà essere loro di aiuto per una crescita e una socializzazione che sappia colmare i deficit educativi che scuola e genitori possono aver involontariamente causato”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.