Formazione
Scuola 2.0, anche gli insegnanti italiani si aprono alla tecnologia
«È un processo lento, ma anche i professori più scettici stanno cominciando a capire che bisogna aggiornare la didattica». Lo dice Chiara Burberi, Ceo di Redooc, piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie scientifiche
di Redazione
Immaginiamo studenti che leggono già il giorno prima i contenuti della lezione del giorno dopo. Professori che spiegano senza libri, con video e immagini. E anche compiti in classe che si fanno su uno schermo e, finito il tempo, danno già il voto. Anche la scuola italiana, nel suo piccolo, sta cambiando. E pure i tanto vituperati insegnanti italiani.Parola di Chiara Burberi, Ceo di Redooc, piattaforma di didattica digitale dedicata alle materie scientifiche – a partire dalla matematica – che propone un nuovo modo di insegnare e imparare.
«Ai ragazzi i libri non piacciono più. È una realtà ormai lontana dalla loro quotidianità», dice Burberi. «Bisogna catturare la loro attenzione online e offline». Redooc fornisce supporto ai professori con videolezioni ed esercizi interattivi spiegati e organizzati come un grande gioco online. Un mondo al quale gli insegnanti italiani sono sempre più interessati. «Se quattro anni fa, quando la piattaforma è nata, mi prendevano per pazza, oggi i professori ci contattano per capire come possono adeguare la didattica alle preferenze degli studenti», racconta Burberi.
Ai ragazzi i libri non piacciono più. È una realtà ormai lontana dalla loro quotidianità. Bisogna catturare la loro attenzione online e offline
Chiara Burberi, Ceo di Redoo
Le scuole italiane che hanno comprato il “pacchetto” Redooc ad oggi sono 100, su un totale di 8.300. «Ovviamente, come tutti i mercati iper-regolamentati, il cambiamento è lento ma è evidente», dice Burberi. Le lezioni online, i giochi a punti e i quiz vengono usati non solo per recuperi e ripassi, ma anche per organizzare le lezioni giornaliere e anche i compiti in classe. Con la gamification, il compito si svolge su uno schermo in un tempo dato. Scaduto il tempo, il sistema si blocca. E dopo pochi minuti, si ha il voto. Punto. I professori non devono perder tempo a correggere i compiti, e possono dedicarsi meglio alla didattica…
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