Formazione

Scoprite la capitale dei cinque regni

Uno scrittore propone un itinerario insolito

di Redazione

Minerale, vegetale, animale. A scuola avevamo studiato così. In realtà a Roma le cose vanno diversamente.
E quello non previsto è il regno migliore
Nella loro austera semplicità, le certezze delle scuole elementari ci accompagnano come un talismano. E tra queste, un’immagine del sussidiario, che divide il mondo, chiuso in una pagina colorata, nei tre canonici regni: minerale, vegetale, animale.
Roma non si adatta molto alla sovrana compostezza degli schemi. Nella sua vita caotica, tutto è sovrapposto e inestricabilmente intrecciato. Essa è anzitutto una giungla di pietra. Il primo regno, seppure piegato alla volontà dell’uomo, prevale e sovrabbonda: il minerale, il bianco dei marmi, il rosso del mattone cotto delle sue mura, sono scandalosamente esposti in forme cangianti.
Ma se passiamo al secondo regno, il vegetale, la sua connotazione è più circoscritta. Ad esempio, alle falde del Gianicolo, il silenzio dell’Orto Botanico potrebbe sorprendere chi non s’aspetta d’incontrare tanta pace a due passi da San Pietro e a tre dai luoghi di culto della movida notturna.
Qui i cani non possono entrare. Ma c’è un altro luogo, a Roma, dove sono gli uomini a non essere ammessi. È l’area sacra di Largo Argentina. I turisti raramente danno un’occhiata a quello che succede in questa grande zona recintata, dieci metri sotto il livello della strada. Peccato, perché se osservassero un minuto in più, vedrebbero spuntare sospettosi, fra pietre e capitelli, gli abitanti della più grande colonia felina di Roma: trecento gatti di tutte le razze e dimensioni, superbi rappresentanti del mondo animale.
Dove invece gli uomini sostano volentieri e ancora è possibile incontrarli senza la consueta agitazione, è in un altro angolo poco noto: la piazzetta della Madonna dei Monti, nel cuore dell’antica Suburra, a pochi metri da via dei Serpenti, chiamata così perché vi fu ritrovato il gruppo del Laocoonte. Ogni tanto vi si può ancora incontrare a passeggio Mario Monicelli, che qui abita da anni, o conversare con i vecchi monticiani, fieri di abitare qui.
Ma se il quarto regno, quello degli uomini, non vi soddisfa a pieno, salite fino al monastero delle agostiniane dei Santi Quattro Coronati, al Celio. Qui, protetti dalla solidità delle sue mura, potrebbe capitarvi di gustare un anticipo del quinto regno, quello che ordina e regge gli altri quattro: solo accennato, però, nel canto armonioso di queste donne tra cui a volte s’intravede una giovinezza inaspettata. Le loro braccia nascoste negli abiti ampi, sembra che accarezzino, leggere, la dolcezza che governa il mondo.

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