Formazione

Scoperta: superstiziosi si nasce

Si tramanda come una caratteristica genetica. E c'è di più: è lo scetticismo a essere "innaturale"

di Gabriella Meroni

Superstizione e scaramanzia sono “strategie” utili per la sopravvivenza della specie umana, per questa ragione si tramandano geneticamente. Non solo. Lo scetticismo radicale appare innaturale dal punto di vista biologico. Lo rivelano due ricerche italiane, pubblicate sulla rivista Applied Cognitive Psychology, che individuano nelle credenze popolari comportamenti ‘convenienti’ dal punto di vista evolutivo: l’uomo, infatti, per evolversi, cerca di capire, in ogni modo, i fenomeni che osserva, anche quelli piu’ misteriosi ”Il progresso umano, spiega la psicologa Paola Bressan dell’universita’ di Padova autrice degli studi – si basa su un’intelligenza pronta a cercare di spiegare e di comprendere anche cio’ che e’ insolito, sorprendente e incomprensibile”. Gli studi sono stati condotti su due gruppi di 100 soggetti, dai 19 ai 60 anni d’eta’, appartenenti a vari livelli socioeconomici e culturali. Attraverso una serie di test, che misuravano la capacita’ di interpretare le coincidenze e di calcolare la probabilita’ di un evento, e’ stato valutato quanto le persone, fossero in grado di capire ed applicare le leggi della probabilita’. Quindi, tutti sono stati sottoposti a successivi test sulla loro disponibilita’ alle ‘credenze irrazionali’. Lo scopo era capire se, le persone che credevano nel paranormale o che avevano forme di superstizione e scaramanzia, potessero semplicemente essere non in grado di comprendere la reale casualita’ di un evento, attribuendogli, per questo, un carattere di peculiarita’ tale da poter giustificare una spiegazione magica o sovrannaturale. I risultati di entrambi gli studi, pero’, hanno dimostrato che non c’e’ alcuna correlazione tra la capacita’ di ‘indovinare’ la reale probabilita’ di un evento e la propensione a dare spiegazioni di tipo paranormale a coincidenze e ad eventi bizzarri o con possibili significati simbolici. Inoltre, anche la provenienza socio-culturale non influiva sull’attitudine a dare spiegazioni basate sull’irrazionale. Per l’equipe coordinata da Paola Bressan, questi risultati dimostrano, quindi, che le credenze, superstizioni e scaramanzie sono frutto di ‘comportamenti adattativi’ tramandati geneticamente perche’ convenienti dal punto di vista evolutivo.


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