Economia

Scocca l’ora della governance allargata

I risultati del terzo incontro di Csr Manager Network

di Redazione

Serve un più intenso coinvolgimento degli stakeholder nella strategia aziendaleIl 16 giugno si è tenuto il terzo incontro organizzato da Csr Manager Network promosso in collaborazione da Isvi – Istituto per i valori d’impresa e Altis – Alta scuola Impresa e società).
Dopo aver analizzato il rapporto della responsabilità sociale d’impresa con il responsabile acquisti e con il marketing, è la volta della Csr e del suo ruolo nella strategia d’impresa. La sessione di lavoro ha cercato di rispondere a due quesiti: in che modo la complessità dell’ambiente (ecologico, sociale, economico) sta mettendo in crisi il tradizionale modo di fare strategia d’impresa? E quali vantaggi possono derivare per un’impresa dal poggiare le proprie prospettive di sviluppo su un più intenso coinvolgimento degli stakeholder a proposito non solo di specifici progetti di business, ma addirittura della formulazione della strategia stessa?
Rispondono per primi Mario Minoja dell’università Bocconi e Alberto De Toni dell’università di Udine. Il primo ha illustrato i punti chiave del progetto «Response», uno dei più importanti progetti di ricerca nel campo della Csr sinora condotti a livello europeo. Il progetto si è posto l’obiettivo di capire se la visione della Csr che hanno i manager e quella che hanno gli stakeholder siano allineate e quanto incida questo maggiore o minore allineamento sulla qualità delle performance di Csr delle imprese stesse. Dalla ricerca sono emerse alcune conferme, ma anche risultati inattesi. Particolarmente sorprendente il fatto che le iniziative di stakeholder engagement sono spesso fintamente «bi-direzionali» e si risolvono spesso in realtà in una pura operazione d’immagine dell’impresa.
De Toni, che insegna ingegneria gestionale ed è un esperto di temi della complessità, ha spiegato le caratteristiche e il funzionamento dei sistemi complessi sottolineando come la complessità sia destinata a incidere profondamente sulla filosofia manageriale ancora imperante, basata sul riduzionismo e su spiegazioni dei fenomeni di tipo meccanicistico. A calare gli spunti dei due accademici sul piano delle prospettive future della Csr ci ha pensato il presidente del Csr Manager Network, Sebastiano Renna, che ha sottolineato come la responsabilità sociale possa risultare d’aiuto al top management aziendale nell’interpretazione di un ambiente socio-economico sempre più turbolento e complesso e nella successiva definizione delle strategie di business.
Dal lavoro è emerso che occorre un nuovo modello di governance allargata: non tanto e non solo per dare «un risarcimento» agli stakeholder, ma soprattutto per consentire all’impresa di formulare strategie più consapevoli e quindi globalmente più sostenibili a 360°.


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