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Sclerosi multipla: sconfitta da linfociti ‘buoni’

La rivista 'Nature Biotechnology spiega che attraverso linifociti che combattono le cellule 'cattive' si e' riusciti ad arrestare una forma sperimentale di sclerosi

di Redazione

Una forma sperimentale di sclerosi multipla e’ stata debellata nei topi grazie a linfociti ‘buoni’, addestrati a distruggere quelli ‘cattivi’. Infatti, i danni al sistema nervoso dipendono da globuli bianchi ‘impazziti’ che distruggono il rivestimento dei nervi. Ma, adesso, ricercatori statunitensi, in uno studio pubblicato sulla rivista ‘Nature Biotechnology’, sono riusciti a ‘insegnare’ ai linfociti sani come riconoscere ed eliminare solo quelli che danneggiano i neuroni e compromettono la conduzione degli impulsi nervosi. Terrence L. Geiger, patologo presso il St. Jude’s Children’s Research Hospital (Memphis), ha modificato geneticamente dei globuli bianchi perche’ attaccassero quelli che ‘sbagliano bersaglio’ e tolgono la guaina mielinica dei nervi. A questo scopo, nella loro membrana esterna, sono stati inseriti dei recettori specifici per i linfociti ‘cattivi’. I primi esperimenti in provetta hanno indicato che, effettivamente, i linfociti ‘buoni’ modificati riconoscevano quelli anomali, li agganciavano e, quindi, li eliminavano. Quindi, i globuli bianchi modificati sono stati testati in topi affetti da una forma sperimentale di sclerosi multipla, l’encefalomielite autoimmunitaria. I risultati hanno mostrato che gli animali trattati riuscivano tutti a sopravvivere, mentre oltre meta’ di quelli di controllo, che non avevano ricevuto alcuna terapia, morivano. Potenzialmente, questi linfociti ‘buoni’ dovrebbero essere efficaci anche nei pazienti umani affetti dalla malattia, e avrebbero il vantaggio di non provocare effetti collaterali di rilievo.


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