Welfare
Sciopero degli immigrati: i sindacati frenano
Cgil, Cisl e Uil sono cauti sull'ipotesi di sciopero lanciata dai lettori si Stranieri in Italia. spiragli, invece, per il presidente di Sei Ugl
di Redazione
La triade frena, il Sei Ugl (distaccamento immigrati dell'omonimo sindacato) è possibilista. Ecco le reazioni alla proposta di sciopero dei lavoratori immigrati lanciata da sito Stranieri in Italia, racconte da un giornalista del portale.
?L?iniziativa è interessante, ma il rischio è che sia un flop controproducente? dice Giuseppe Casucci, coordinatore nazionale politiche migratorie della Uil. ?Come sindacalista sono favorevole a forme legittime di protesta, e ritengo più che giustificata l?indignazione dei cittadini stranieri soprattutto in questi giorni: il pacchetto annunciato da Maroni mi sembra un grave passo indietro nel governo dell?immigrazione, al quale i sindacati risponderanno?.
?Non so però quanto sia possibile oggi organizzare uno sciopero degli stranieri in italia. ? continua Casucci – Se quelli iscritti al sindacato già scioperano insieme ai colleghi italiani per le rivendicazioni delle loro categorie, come coinvolgere in questa iniziativa gli irregolari? È anche difficile che scioperino i molti che hanno il permesso ma sono impiegati in aziende piccolissime o come domestici. Insomma temo una scarsa adesione?.
?Credo che l?ipotesi di uno sciopero sia assolutamente prematura. Vediamo prima cosa metterà sul tavolo il governo? commenta Oberdan Ciucci, responsabile nazionale del Dipartimento Politiche Migratorie della Cisl. ?Ora dobbiamo capire come si vuole rispondere ai problemi, che sono molti: dal lavoro irregolare ai permessi di soggiorno, dalla cittadinanza alla semplificazione delle procedure?.
Anche secondo Piero Soldini, responsabile immigrazione della Cgil, ?iniziative di questo tipo dovrebbero coinvolgere stranieri e italiani. L?ipotesi di uno sciopero che abbia per tema centrale l?immigrazione è da tempo all?ordine del giorno tra delegati e iscritti alla Cgil e potrebbe essere la leva giusta per dare finalmente visibilità a certi problemi?.
Soldini però pensa che questo non sia il momento giusto. ?Nel clima di criminalizzazione degli immigrati che stiamo vivendo, un? iniziativa unilaterale dei lavoratori stranieri in contrapposizione con il resto della società, al di là di quante persone riuscirebbe a coinvolgere, sarebbe sbagliata sul piano tattico e strategico. Pensiamo invece alla creazione di una mobilitazione comune, ma ci vuole un lavoro lungo, preparato con cura e non improvvisato?.
Luciano Lagamba, presidente del Sei Ugl condivide la proposta dai lettori. ?Lo sciopero sarebbe uno strumento democratico, giusto e legittimo di protesta, capace di attirare finalmente l?attenzione della politica e dare finalmente un riconoscimento ai lavoratori stranieri. I riflettori vanno accessi anche con gesti del genere?.
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