Famiglia

Schröder mette in moto il sociale

Un concorso per finanziare progetti di solidarietà, chiamando anche grandi imprese a collaborare. Saranno loro a fornire consulenza alle idee in campo. Il mondo del profit, al servizio del non profit

di Redazione

Aveva annunciato il lancio di un’agenzia per l’assistenza e il non profit. È stato di parola. Il 10 maggio il cancelliere tedesco Gerard Schröder ha dato il via al concorso Startsocial per promuovere il volontariato con il supporto di molte grandi imprese. Durante la manifestazione d’esordio, Schröder ha richiamato l’attenzione sul significato del volontariato: «Nessuna società può esistere senza un impegno privo di ritorno economico». L’obiettivo dello Startsocial è quindi sostenere uomini impegnati e i loro progetti attraverso consigli e aiuti, affinché le idee buone non naufraghino a causa di problemi pratici. Schröder ha infatti sottolineato come l’efficientismo fine a se stesso non fa che nuocere all’impegno sociale delle imprese, mentre lo Startsocial cercherà proprio di mettere a frutto delle preziose professionalità. Così, dietro al motto “L’aiuto ha bisogno di aiuto”, diverse grosse imprese – fra cui la Daimler-Chrysler, la Deutsche Post Ag e la McKinsey – offriranno il loro know how per la realizzazione dei progetti. Singoli e gruppi possono prendere parte allo Startsocial, perché lo scopo è proprio quello di far lavorare insieme più uomini e organizzazioni possibile per costruire reti locali. Il concorso proseguirà fino alla fine dell’anno, e al termine i migliori progetti riceveranno un finanziamento di 200 mila marchi (circa 200 milioni di lire). E, a differenza delle sponsorizzazioni sociali, qui non si tratta di imprese che mettono a disposizione denaro: «Diamo anche aiuti concreti nella progettazione», spiega la direttrice di Deutsche Post Ag, Monika Wulf Mathies, tra l’altro ex commissaria all’Unione Europea, «nell’organizzazione dei finanziamenti, nella costruzione di reti economiche e sociali. Le aziende mostrano così il loro impegno in prima persona, perché continuano a fare il loro mestiere ma contemporaneamente mettono a disposizione competenze e professionalità per sostenere progetti sociali». Quanto alla promozione dell’iniziativa, una delle più grosse agenzie pubblicitarie tedesche, la Springer e Jacoby, ha già sviluppato gratuitamente una campagna di sensibilizzazione per questo concorso: spot televisivi per cinque milioni di marchi saranno trasmessi sulle quattro emittenti principali del Paese. I progetti in gara devono avere una matrice sociale, oppure di carattere culturale e sportivo, purché coinvolgano persone in difficoltà. Come la “Tafel” (letteralmente “Tavola”), iniziativa presente ormai in tutta la Germania per distribuire ai bisognosi i generi alimentari invenduti: ogni giorno ne beneficiano settemila persone. L’idea nacque nel ‘93, due anni dopo la società di consulenza McKinsey – tra i fondatori di Startsocial – la promosse gratuitamente su tutto il territorio, e così poté compilare un protocollo con le informazioni necessarie a chiunque intenda mettere in piedi altre “Tafel”. La Daimler-Chrysler ha donato cento furgoni per il trasporto del cibo. Il concorso si svolgerà in tre fasi: le procedure dello Startsocial verranno spiegate nei dettagli agli interessati fino alla fine di maggio nelle maggiori città di sette regioni tedesche (fra cui Amburgo, Monaco e Berlino). Le idee per i progetti possono essere inviate all’organizzazione fino al 13 luglio, e a metà agosto una giuria di esperti le valuterà. Tutti i partecipanti, anche i non premiati, riceveranno comunque un feedback dettagliato per fare meglio in futuro. La seconda fase prevede poi consigli individuali da parte dei cosiddetti coach su questioni legate al reperimento di fondi o di partner, tramite un manuale distribuito ai partecipanti. Ai progetti già avviati, questa fase due servirà come discussione critica sui risultati ottenuti fino a quel momento. A metà settembre i progetti migliori saranno premiati e presentati al governo del Laender di appartenenza. Infine, nella terza fase gli ideatori dei progetti vincitori riceveranno come coach degli esperti economici che li aiuteranno a trasferire l’idea dalla teoria alla pratica. I consulenti elaboreranno anche la strategia per costruire una rete ottimale e ottenere finanziamenti, oltre ad aiutare a reperire sponsor. I progetti dovranno quindi essere pronti a partire per l’inizio di novembre. Quali i criteri di valutazione? Efficienza, efficacia, durata e trasmissibilità. Perché la filosofia di Starsocial è proprio questa: quante più persone si coinvolgono per aiutare un progetto a decollare, tanti più problemi sociali si potranno risolvere nella regione dove l’iniziativa verrà realizzata. E tante più chance si avranno che la stessa buona idea possa essere trasferita con solo qualche piccolo ritocco in altre zone del Paese. Ecco, sarà in particolare questo criterio di trasmissibilità a decretare la premiazione di un progetto da parte del cancelliere Gerard Schröder durante una manifestazione che si svolgerà a Berlino all’inizio di dicembre. E, oltre al finanziamento iniziale di circa 10 mila marchi, il vincitore riceverà altri introiti dagli sponsor. Info: www.startsocial.de La McKinsey, partner del piano Il nostro compito: dare competenze alla solidarietà Jürgen Kluge è direttore della McKinsey and Co. Germania, grossa società di consulenza tra i fondatori del concorso e di un’iniziativa di solidarietà molto popolare in Germania, la “Tafel”. Vita:Secondo lei, le imprese come potranno, in futuro, assumersi nel migliore dei modi un impegno sociale? Jürgen Kluge:Comprendendo che il denaro non è l’aspetto più importante. Spesso, la donazione è priva di uno scopo, così l’effetto svanisce in fretta. Quindi le imprese devono fare semplicemente quello che sanno fare meglio e metterlo in pratica in progetti sociali. Mettere cioè a disposizione conoscenze e infrastrutture. Vita:Cosa fa, in particolare, la McKinsey? Kluge:Noi mettiamo a disposizione il 5% del nostro tempo lavorativo per iniziative di solidarietà. Nel progetto “Tafel”, ad esempio, la Damler-Chrysler porta i suoi camion. E nello Starsocial le Poste portano la loro rete e la Springer & Jacoby gli spot. Questo dev’essere il modello: non fare tanto per fare, bensì dare le istruzioni per fare. Vita:Conosce concorsi simili allo Startsocial in altri Paesi? Kluge:No, non conosco nessuna iniziativa che sia paragonabile a questa. Ovviamente in molti Paesi esistono stralci della nostra iniziativa, ma così come l’abbiamo messa a punto noi penso sia una cosa unica. È comunque un’ottima idea e, come tale, spero che salti fuori da qualche altra parte anche fuori dalla Germania! La Deutsche Post contro la disoccupazione Lo startsocial? E’ il contrario della beneficenza Monika Wulf Mathies è direttrice del settore Politica e ambiente della Deutsche Post Ag, una delle maggiori promotrici del concorso Startsocial. A Vita racconta in che modo, secondo lei, le imprese possono sviluppare un impegno nel sociale: «In realtà, in Germania, le grandi aziende si sono già attivate negli ambiti più diversi sia in campo sociale che economico», dice Monika Wulf. «Per esempio, le Poste hanno fondato e finanziato l’istituto “Futuro e lavoro”, che cerca di sviluppare soluzioni per combattere la disoccupazione. Appoggiamo anche il cosiddetto “Numero contro il dolore”, una linea telefonica d’aiuto rivolta a bambini e ragazzi. E poi ci sono altre piccole iniziative in ambito locale che vedono protagonisti gli stessi dipendenti delle Poste tedesche». «L’aspetto più importante dello Startsocial», prosegue Monika Wulf, «non è tanto l’idea che bisogna portare in primo piano la beneficenza, quanto l’appoggio che possiamo dare a progetti di solidarietà attraverso le nostre capacità tecniche specifiche. Questo non significa», dice ancora la Wulf, «dare soldi per sentirsi a posto con la coscienza, bensì mettere a disposizione di chi ne ha bisogno il nostro know how, per rispondere concretamente a una domanda. Per esempio: come tenere la contabilità, come prendere contatti con le autorità competenti, come impostare un business plan, come creare strutture a misura delle mie competenze».


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