Welfare
Schedatura Rom: Maroni, collaborerà la Croce Rossa
«Non si tratta di schedatura», ha detto il ministro, «ma di censimento»
Non ci sarà nessuna “schedatura”. L’obiettivo è fare “un censimento di chi c’è” nei campi nomadi. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, respinge gli attacchi e le polemiche che lo hanno visto bersaglio in questi giorni a proposito dell’ipotesi di introdurre la rilevazione delle impronte digitali per i minori nomadi.
Maroni, parlando durante la trasmissione Otto e mezzo che andrà in onda questa sera su La7, sottolinea che il censimento ha l’obiettivo di tutelare i più deboli e fra questi proprio i minori. “La Croce Rossa italiana – prosegue Maroni – accompagnerà la Polizia nei campi proprio perché siano rispettati i diritti di tutti”. Nessuna discriminazione, quindi, secondo il titolare del Viminale che parla di “attacchi politici del tutto strumentali”. Attacchi, aggiunge Maroni, che “non mi danno fastidio”. Per Maroni si fa “una polemica su un fatto inesistente”.
Il problema – per il ministro – è stabilire “chi ha diritto di stare in Italia e chi no”. Chi può stare in Italia deve poterlo fare in condizioni decenti. “Sono allibito – prosegue – quando sento parlare di convenzione Onu sull’infanzia. Io voglio intervenire per evitare questa schifezza”. Il riferimento, è ovviamente, alle condizioni di vita di circa 20-30mila minori (“non si sa quanti”, sottolinea Maroni) che vivono nei campi nomadi delle grandi città tra i topi e la spazzatura. D’accordo con Maroni, su questo punto, si è detto il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che ha auspicato che lo stesso ministro possa intervenire nella vicenda del campo sinti in costruzione a Mestre, che nelle ultime settimane è stato al centro di numerose proteste da parte della Lega.
Nei campi nomadi “ci sono minori sfruttati, utilizzati per mendicare o peggio. Si era parlato di emergenza nomadi -ha ricordato Maroni- nel Patto per la sicurezza del precedente governo che poi non era stato attuato. Io ho deciso di darne attuazione nominando i prefetti di Milano, Roma e Napoli commissari staordinari per l’emergenza nomadi”. A giudizio di Maroni si tratta di “capire chi ha diritto di stare in Italia. Ma chi ne ha il diritto, deve starci in condizioni decorose e non convivendo con i topi. Per questo abbiamo deciso di intevenire, per porre fine a questa schifezza e il censimento dei campi nomadi e’ fatto proprio per tutelare i bambini. Parlare di leggi razziali e’ una stupidaggine”. La posizione di Maroni e’ condivisa dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ospite della trasmissione. Cacciari si e’ detto “totalmente d’accordo” con il responsabile del Viminale sulla necessita’ di avere “campi nomadi regolari, sorvegliati, nei quali i bambini vadano a scuola e non c’e’ alcun abusivo”. Per questo motivo, si e’ detto “certo che Maroni dara’ il proprio aiuto” per la realizzazione del nuovo campo di Venezia.
Tra le “politiche per la sicurezza”, Maroni comprende anche la gestione dei flussi migratori. “Siamo di fronte a un fenomeno epocale: ogni governo nazionale, con le forze modeste che ha, deve cercare di evitare lo tsunami di onde incontrollabili e convogliare la piena che c’e’ e ci sara’ negli argini per evitare che si distrugga il tessuto sociale. E’ questo il nostro compito”. Anche per questo motivo, il pacchetto sicurezza ha introdotto “regole precise” in materia di prevenzione e contrasto dell’immigrazione clandestina.
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