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Scaroni (Enel): il mondo corre e noi siamo fermi

L'amministratore delegato di Enel parla del boom del prezzo del petrolio in una intervista a "La Repubblica"

di Selena Delfino

“L’aumento dei prezzi del petrolio non è legato solo alla crisi irachena e allo scandalo Yucos che hanno ridotto la quantità di greggio presente sui mercati. Ma è legato soprattutto alla fame di petrolio di gran parte del mondo, che, anche se non ce ne accorgiamo, sta vivendo una fase di vero e proprio boom economico”. E’ quanto afferma a “La Repubblica” l’amministratore delegato dell’Enel, Paolo Schiaroni, commentando l’impennata dei prezzi del petrolio e le conseguenze che esso comporta per l’economia mondiale e italiana. E, a tal proposito, Schiaroni rinnova l’invito a “riconvertire le centrali esistenti e crearne di nuove per diminuire la dipendenza dell’Italia dal petrolio nella produzione di energia elettrica”. “Le cause sono diverse – sottolinea l’amministratore delegato dell’Enel – Esistono i fattori più speculativi come la situazione irachena e la crisi nello Yucos, ma questi problemi sono aggravati da una fase di boom dell’economia mondiale che investe la maggior parte dei Paesi. Cina e india aumentano i consumi dell’8-10%. Noi in Italia non ce ne accorgiamo – spiega ancora Scaroni – perchè insieme a Germania, Francia, Belgio e Olanda siamo ancora al palo, anche se credo che il rischio di crescita zero sia dietro le spalle”. “Ma nel mondo -conclude- la ripresa è iniziata ed è forte, e di conseguenza sono molto forti anche i consumi e la domanda di petrolio, con effetti al rialzo dei prezzi”.

“Le bollette non aumenteranno da qui alla fine dell’anno. Quindi il caro petrolio pesa sui conti delle famiglie italiane quando mettono in moto l’auto e non quando accendono la luce”. Così l’amministratore delegato dell’Enel illustra gli effetti legati all’aumento dei prezzi del petrolio, che si avranno in Italia. Tuttavia spiega che “la nostra bolletta elettrica dipende largamente dal petrolio perchè l’Italia ha fatto la scelta di utilizzare per produrre energia elettrica l’olio combustibile al posto del nucleare e del carbone”. “Noi paghiamo scelte fatte negli anni passati – conclude Scaroni- e l’unici modo di invertire la tendenza è la nascita di nuove centrali e la riconversione di quelle esistenti, in modo da utilizzare prevalentemente il carbone e combustibili a basso prezzo”.

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