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Scansare la Naja non sarà semplice

Continua l'esame in Commissione difesa della proposta dilegge n.5410 che punta a modificare l’articolo 14 della legge 8 luglio 1998,n.230 in materia diobiezione di coscienza.

di Redazione

Camera: continua l?esame in Commissione difesa della proposta di legge n. 5410 che punta a modificare l?articolo 14 della legge 8 luglio 1998, n. 230 in materia di obiezione di coscienza, presentata dai deputati Valdo Spini e Piero Ruzzante.
A pochi mesi dall?entrata in vigore della nuova legge sull?obiezione di coscienza, nell?estate del 1998, si sono potute rilevare delle difficoltà nell?applicazione dell?articolo 14 (quello per intendersi che individua nel pretore il giudice competente a giudicare gli obiettori ammessi al servizio civile che si rifiutano di prestarlo e chi, invece, non essendo stato ammesso si rifiuta di prestare il servizio militare) soprattutto in considerazione del fatto che il comma 4 dello stesso articolo prevede che in caso di sentenza penale di condanna per uno dei reati previsti dall?articolo scatti automaticamente l?esonero dagli obblighi di leva. Per evitare che l?imputato chiedendo il patteggiamento della pena e riconoscendosi colpevole, ottenendo così una condanna non superiore ai tre mesi (la pena va da un minimo di 6 mesi a un massimo di due anni di reclusione) al di sotto dei quali è possibile pagare per non scontare la pena detentiva. In pratica i presentatori della proposta di legge che chiedono l?abrogazione del comma 4 puntano a evitare che la sua applicazione si presti a strumentalizzazioni che possono anche svilire l?importanza della scelta dell?obiettore di coscienza fornendo lo spunto per interpretazioni non previste né volute: in pratica il comma 4 si può prestare a diventare una specie di ?scansa Naja?.

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