Famiglia

Scampia, dove l’importante è non disturbare la mafia

Uno studio di Legambiente fotografa il quartiere napoletano di Salvatore, il giovane rapinatore freddato da un poliziotto.

di Redazione

Vivono prevalentemente in casa, escono preferibilmente la domenica per far visita ai parenti o amici, hanno la Villa comunale come esempio decoroso da far vedere ad un amico e le ”Vele” come causa di degrado e simbolo di notorieta’.

Esporterebbero dalla citta’ negozi, strade da shopping avendo come modello via Roma o via Chiaia, ma anche intrattenimenti culturali come il Cinema Modernissimo.

Per chi vuole investire in un’attivita’ lavorativa consiglierebbero di investire su piccoli negozi o attivita’ artigianali, perche’ attivita’ che non disturbano la camorra. Il consiglio circoscrizionale, i preti e la camorra sono quelli che contano di piu’ per le decisioni del quartiere.

Ecco in estrema sintesi la fotografia di Scampia, quartiere dove si e’ verificata la tragedia di Salvatore, ucciso da un poliziotto in seguito ad un tentativo di rapina.

L’indagine di Legambiente, tra chi vive quotidianamente quella realta’, e’ stata condotta da Legambiente in collaborazione con la Facolta’ di Architettura, nell’ambito del progetto ”Metodi di Rigenarazione degli Agglomerati Urbani”, promosso da Legambiente e Facolta’ di Ingegneria Universita’ di Praga che mette a confronto scelte urbanistiche, sociali e strutturali di due quartieri periferici di Napoli e Praga.

La ricerca si e’ basata su 150 interviste, condotte tra la fine del 1999 ed inizio 2000, su un campione di popolazione diffuso sull’intero territorio di Scampia suddiviso in tre fasce d’eta’ 10-34; 35-60; 61 oltre.

Gli abitanti del quartiere alla domanda ”Come Vivi Scampia?” hanno risposto: Nei giorni feriali, la giornata e’ diversificata da una mattinata piu’ intensa, fatta al 45% di pendolarismo per studio e lavoro, 45% di stanzialita’ per casa ed un pomeriggio piu’ lento nell’attesa della cena.

Solo il 5% si reca fuori Scampia durante la settimana. La domenica, al contrario, il 60% del campione esce dal quartiere per recarsi a far visite, a pranzo da parenti o amici, il restante 40% sta a casa o rimane in zona dedicandosi a momenti di socialita’ collegati alla parrocchia ed alla messa.

Tra le cose da far vedere ad un amico che non conosce Scampia, la Villa (80%) parco pubblico realizzato con i lavori post terremoto e le Vele (50%). Da segnalare come il 10% ha dichiarato categoricamente di non voler mostrare niente.

Piena sfiducia nel successo nell’impresa privata: il 40% da’ parere negativo causa delinquenza e pizzo. Il secondo blocco di domanda indaga su chi e che cosa conta nel quartiere. Il 55% degli intervistati ha amici dentro il quartiere, il 15% tra Scampia ed altri quartieri ed il 32% ha amici quasi esclusivamente fuori da Scampia. Sulle decisioni da prendere nel quartiere, per il 26% degli intervistati conta la Circoscrizione, il 22% ritiene che il potere sia dei preti il 20% fa riferimento alla camorra. Infine ben l’87% degli intervistati non ha mai sentito parlare di iniziative legate alla questione lavoro.

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