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Sbarchi autonomi in Sicilia e in Puglia, curdi in fuga sbarcano in Italia

Tra i migranti intercettati nelle coste del Salento anche persone di nazionalità curda provenienti dalla Turchia. La nave di Sos Mediterranee soccorre 104 persone, mentre l'equipaggio della Sea Watch ha protestato davanti alla Prefettura di Agrigento per chiedere il rilascio della nave sequestrata da tre mesi

di Alessandro Puglia

Continuano senza sosta gli sbarchi autonomi di migranti nelle coste italiane tra la Puglia e la Sicilia. Ad Otranto e a Santa Maria di Leuca sono arrivati complessivamente 81 e 34 migranti tra cui molti di etnia curda. I migranti erano a bordo di imbarcazioni a vela provenienti dalla Turchia. Una rotta che continua ad essere praticata dai trafficanti che hanno base nei sobborghi di Istanbul e di cui si stava occupando con brillanti risultati investigativi il Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa guidato dal commissario Carlo Parini.

La nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee, dopo lo sbarco a Taranto, ha ripreso le attività di ricerca e soccorso in mare. Ad essere salvate a 50 miglia dalle coste libiche sono state 104 persone, tra loro anche due neonati di pochi mesi, 10 donne e 40 minori.

Alarm Phone ha invece segnalato alle autorità maltesi la presenza di 50 persone in pericolo in un’altra imbarcazione nelle zona Sar di Malta, mentre si teme che altri barconi e gommoni in difficoltà siano stati rintracciati dalla cosiddetta guardia costiera libica.

A Lampedusa, mentre continua la ricerca dei corpi del naufragio del 7 ottobre, proseguono gli sbarchi autonomi. Gli ultimi ad arrivare a bordo di barchini sono stati 30 tunisini, tra cui 15 minorenni.

L’equipaggio della Sea Watch ha protestato questa mattina davanti la Prefettura di Agrigento per chiedere il rilascio della nave, ad oltre tre mesi dal sequestro.

FOTO: Sos Mediterranée

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