Famiglia

Sbarca in Italia la rete che difende i bambini nel mondo

Lotta alla pedofilia.

di Silvia Vicchi

Ogni giorno, in Italia, due bambini sono vittime di abusi sessuali, nel 70% dei casi tra le mura domestiche. Nel mondo, varcata da un pezzo la soglia del secondo millennio, oltre 2 milioni di bambini vivono in condizione di schiavitù sessuale. Il giro d?affari che ruota intorno alla pedofilia ammonta a 4 miliardi di euro l?anno, soltanto con Internet. I siti dedicati alla pedofilia sono più di 50mila, con 12 milioni di immagini e foto raccapriccianti, ognuna delle quali vale tra i 30 e i 100 euro. “I baby navigatori solo negli Usa sono 25 milioni”, racconta Arnie Allen, membro dell?Icmec-International Centre for Missing and Exploited Children, la Conferenza mondiale delle organizzazioni non governative impegnate nella ricerca dei bambini scomparsi e sessualmente abusati. “Uno su 4 ha visitato un sito porno e uno su 5 ha avuto proposte a sfondo sessuale”. In Italia, circa 350mila bambini in età scolare navigano in rete e il 73% lo fa senza adulti a fianco. Internet pare essere dunque la nuova frontiera delle violenze sui minori. Per questo, ogni anno, le associazioni che nei quattro continenti aderiscono a Icmec e operano a difesa dei bambini scomparsi e sessualmente abusati s?incontrano per definire criteri e canali di comunicazione nelle ricerche e nella lotta alla pedofilia. L?incontro di quest?anno si è tenuto in Italia, a Greve nel Chianti, in omaggio all?imminente apertura del Centro nazionale dei bambini scomparsi e sessualmente abusati, a Bologna entro l?anno. “Il Centro si chiamerà Aurora”, dice Arnie Allen, membro di Icmec, “ed è la sola realtà accreditata a questo scopo, in quanto da anni aderente alla Federazione europea per i bambini scomparsi e sessualmente abusati e impegnata in un percorso condiviso”. Dai dati presentati a Greve, emerge che l?impegno del privato sociale in questo settore è vincente: sempre negli Usa, gli esiti positivi di ricerche di ragazzini scomparsi sono pari al 94% dei casi, contro il 50% del passato. Il motivo? La capacità di battere il tempo. In 20 minuti, grazie alle nuove tecnologie, una foto arriva in ogni paese e da lì è diffusa attraverso manifesti, cartoni del latte, spot televisivi. Una pratica che dovrà diventare sempre più diffusa: una risoluzione del Consiglio dell?Unione europea ha invitato gli Stati membri a favorire la cooperazione tra autorità e organizzazioni non governative, nella gestione dei fenomeni di abuso e scomparsa di minori.


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