Cultura

Savino Pezzotta: “E’ così che si torna ad esser popolo”

Il segretario Cisl, una delle anime della ritrovata unità tra cattolici, ci dice: "È da tempo che pensiamo e lavoriamo insieme, nel rispetto e nella libertà".

di Riccardo Bonacina

«Era nell?ordine delle cose che a un certo punto i laici cattolici riprendessero tra loro un dialogo su alcune questioni fondamentali come quella del modo in cui manifestare, oggi, la propria fede. L?esperienza di Retinopera in questi due anni ha prodotto incontri per ricominciare a pensare insieme». Savino Pezzotta non ha dubbi: l?estate che in molti hanno definito della pax cattolica, a sottolineare l?intensità di dialogo e di incontri tra le varie anime del cattolicesimo italiano, nasce da un lavoro di base iniziato qualche ano fa. «Stupisce lo stupore, spesso i cosiddetti osservatori sono davvero disattenti», ci dice. Del resto lui è tra i primi 30 firmatari del manifesto Prendiamo il largo che tre anni fa lanciò Retinopera. Savino Pezzotta è reduce dal Meeting di Cl a Rimini ed è in viaggio per il convegno di Azione Cattolica a Loreto. Insomma, del dialogo e dei fili tessuti tra i movimenti cattolici è un vero protagonista. Vita: Pezzotta, sarà un dialogo dalle conseguenze concrete? Savino Pezzotta: I cattolici hanno come primo compito di testimoniare il Vangelo, c?è qualcosa di più concreto di questo? Allora la domanda è per tutti questa: come testimoniamo il Vangelo là dove siamo, nella diversità di carismi e di situazioni? Certo, poi sono necessari luoghi, strumenti ed esperienze che esprimano tutto questo, il tentativo di Retinopera è proprio questo. Esprimere la coscienza di un?unica appartenenza, quella ad una società, anzi ad un popolo, che si chiama Chiesa. Vita: Archiviato il Meeting si può dire, quindi, che ha vinto la ?scelta religiosa?? Pezzotta: Se per scelta religiosa si intende che prima di tutto viene la mia scelta per Gesù Cristo, prima degli schieramenti e delle opinioni, direi proprio di sì. Ma, attenzione, da questo punto di vista siamo più liberi, ma la scelta è più impegnativa. Altrimenti ?scelta religiosa? è solo una fuga intimistica? Mi ci vede? Vita: Sinceramente, no. Che opinione si è fatto al Meeting di Rimini? Pezzotta: Sono anni che vado al Meeting e devo dire che ho sempre percepito una grande apertura, ma oggi, è vero, ho notato un modo più proattivo di volerla. Vita: Questo che c?entra con la Cisl e le trattative sui contratti, che c?entra con la fatica dei tavoli anche fra cattolici? Pezzotta: Secondo lei Pezzotta c?entra con la Cisl e con le trattative sui contratti? Vita: Certo che sì.. Pezzotta: E allora c?entra anche la mia fede e la mia appartenenza al popolo di Dio, eccome se c?entra. Poi, questo rincontrarsi dei cattolici sulla dimensione della fede che viene prima sia della dimensione politica che di quella sociale, come prima evidenza e fatto pubblico è cosa grandissima. Il Cristianesimo è un popolo che si riconosce proprio a partir da lì. Vedrà? Vita: Cosa vedremo? Un nuovo partito dei cattolici? Pezzotta: Il mondo cattolico non è una riserva per la politica, ma qualcosa in più, una dimensione nuova per tutti, la pratica di una speranza nella vita quotidiana offerta a tutti. Il partito unico è stata la risposta dei cattolici a un?emergenza del Paese, uno strumento per garantire più libertà e benessere all?Italia. Oggi non è più l?epoca dell?emergenza ma della libertà. Vita: D?accordo, ma questa unità libera saprà esprimersi nel sociale? Pezzotta: La fede non esiste in termini astratti, è sempre in azione. Il Cristianesimo è la fede che diventa carità, è sempre un fatto pubblico. I cristiani devono fare politica per testimoniare queste cose. Paolo VI diceva che la politica è una forma della carità. Del resto basta non avere la testa fra le nuvole per vedere quale unità d?azione sociale esprimono i cattolici in questo Paese, e non da quest?estate.


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