Cultura

Savino Pezzotta: debutto ufficiale in politica

Il suo movimento si chiama "Libertà e solidarietà"

di Redazione

C’e’ la Rosa e c’e’ il nome: “Liberta’ e solidarieta’”. Si chiama cosi’ il soggetto politico di Savino Pezzotta, Mario Baccini e Bruno Tabacci (candidato premier) presentato oggi a palazzo Madama come “Movimento federativo, civico e popolare”, simboleggiato appunto dalla Rosa bianca su sfondo blu sopra la scritta che richiama i due termini che, dice Pezzotta, “non devono essere in contraddizione per chi come noi punta a valorizzare l’economia sociale di mercato, partendo dalle esigenze delle famiglie e del mondo del lavoro”. Alla conferenza stampa Pezzotta sottolinea che “ci presentiamo come una forza nuova” che volta le spalle “alla politica muscolare per dare spazio alla politica dei miti (inteso come aggettivo, ndr.) che non si arrendono e considerano l’Italia un grande Paese che puo’ diventare piu’ grande a patto che si riparta dalle esigenze delle famiglie. Non puo’ accadere che decidere di fare un figlio oggi significhi fare un passo nella direzione della povertà”. In ogni caso, prosegue Pezzotta “il movimento lavorera’ per qualcosa e non contro”, con l’obiettivo di rimediare a quanto non e’ stato fatto in questi 14 anni di “bipolarismo muscolare. Non e’ stata fatta alcuna vera riforma economica, istituzionale, per la vita delle persone”. E anche negli ultimi quattro anni, “quando hanno governato per meta’ gli uni e per meta’ gli altri, il bilancio e’ negativo”. Quando sente parlare di alleanze, specie con l’Udc, Pezzotta si fa guardingo: “Bisogna chiederlo a lui, non a noi. Mi sembra stia facendo un avvicinamento” dalle parti del Pdl “e non mi convince. Non ha avuto coraggio di dar vita a un nuovo inizio. Mi pare che torni di la’ con le mani dietro… Si dice cosi’, mi sembra”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.