Non profit
Save the Children vince l’Oscar di Bilancio 2020
Il premio è giunto alla sua 56esima edizione, con 287 imprese candidate alle sette categorie, fra cui quest’anno è stata inserita quella dei bilanci presentati da enti locali. Nelle motivazioni si sottolinea «l’utilizzo del framework degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell'Agenda 2030 come chiave di lettura dei propri programmi» e la «presenza della valutazione di impatto, con la Theory of Change».
di Redazione
Save the Children vince l’Oscar di Bilancio FERPI per le Imprese Sociali e Associazioni non profit. È il secondo riconoscimento per la trasparenza e la qualità della sua rendicontazione, dopo l’Oscar di Bilancio ricevuto nel 2014.
Il premio è giunto alla sua 56esima edizione, con 287 imprese candidate alle sette categorie, fra cui quest’anno è stata inserita per la prima volta quella dei bilanci presentati da enti locali.
Nelle motivazioni dell’Oscar di Bilancio 2020 a Save the Children si sottolinea «l’utilizzo del framework degli obiettivi di sviluppo sostenibile / Agenda 2030 come chiave di lettura dei propri programmi, nonché come riferimento per guidare le attività di engagement dei giovani» e la «presenza della valutazione di impatto, dove applica la Theory of Change, ancora relativamente poco utilizzata e diffusa presso gli Enti del Terzo Settore». Evidenziato anche l’impegno a rendere il Bilancio «piacevole da leggere, con grafica accattivante e fruibile ad un ampio spettro di soggetti attraverso strumenti di comunicazione studiati ad hoc».
Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia, orgoglioso per questo «riconoscimento di trasparenza e responsabilità nel nostro lavoro e nella nostra missione dedicata interamente ai bambini» sottolinea come «quest’anno gli effetti della pandemia in tutto il mondo ci hanno dimostrato che la piena collaborazione tra tutti è l’unica strada possibile per proteggere il nostro futuro, e in particolare quello dei bambini. E la collaborazione si può fondare solo sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca. La stessa fiducia che costruiamo ogni giorno con centinaia di migliaia di donatori e di aziende partner in Italia che rendono possibile il nostro lavoro qui e nel mondo, e di centinaia di partner territoriali e istituzionali con i quali collaboriamo per raggiungere e sostenere i bambini più vulnerabili». Save the Children ha scelto gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030 come una chiave di lettura del Bilancio «perché chiamano in causa tutti, governi, imprese, istituzioni, organizzazioni della società civile, singole persone, e il nostro bilancio ne fornisce una lettura concretissima, in relazione al benessere dei bambini e dei ragazzi e della possibilità reale per loro di costruirsi un futuro ricco di opportunità».
Nel 2019, anno su cui vertevano i Bilanci in gara, Save the Children ha realizzato 291 progetti in 54 paesi compresa l’Italia per oltre 2 milioni di bambini tra i più vulnerabili. «Abbiamo dato maggiore risalto all’impatto che i nostri programmi hanno sui territori, sui bambini e sulle loro famiglie, declinando la Theory of Change, il modello di riferimento nella pianificazione, analisi e valutazione dei progetti di intervento che Save the Children utilizza a livello internazionale. Applicandola, ad esempio, siamo riusciti a valutare la qualità di un nostro intervento di contrasto alla povertà educativa nel quartiere Zen di Palermo, e vedere come i bambini che partecipando alle nostre attività hanno dimostrato significativi progressi nella loro motivazione a scuola e nel loro rendimento. Siamo convinti che sia più che mai necessario sviluppare una forte cultura del valore e dell’impatto concreto del lavoro del Terzo Settore. Anche in questo lo strumento del Bilancio è un’opportunità straordinaria per comunicare e condividere con chiarezza e moltiplicare la grande forza di cambiamento della solidarietà e della promozione dei diritti umani», conclude Tesauro.
Il Bilancio 2019 di Save the Children è consultabile grazie a video e grafiche incisive, alla pagina dedicata sul sito dell’Organizzazione.
Alla cerimonia di premiazione, ieri sera, hanno partecipato Giammario Verona, Rettore Università Bocconi e Presidente Giuria dell'Oscar, Andrea Sironi, Presidente Borsa Italiana, Rossella Sobrero, Presidente FERPI, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e Fabrizio Sala, Vicepresidente Regione Lombardia. «In questa edizione – ha commentato Rossella Sobrero – abbiamo notato un’attenzione ancora maggiore alla comunicazione: in molti bilanci è stato utilizzato un linguaggio semplice e chiaro, infografiche e immagini hanno supportano i numeri e, in generale, si è registrato un maggior utilizzo della comunicazione digitale con un equilibrio tra la necessaria di essere analitici e l’importanza di proporre informazioni di sintesi». In generale, assodato che il bilancio ha un valore sempre maggiore per tutte le organizzazioni, in molte rendicontazioni è evidenziata la mappatura degli stakeholder e segnalato il loro coinvolgimento nell’ascolto, nel dialogo e nella definizione delle strategie dell’organizzazione. Si registra un impegno a migliorare ulteriormente la disclosure e la qualità delle informazioni fornite. Crescono, nei bilanci, i riferimenti all’Agenda 2030 come chiave di lettura dell’attività dell’organizzazione, a dimostrazione di come è aumentato l’impegno delle imprese in ambito sociale e ambientale.
Questi i Vincitori dell'OScar di Bilancio 2020, categoria per categoria.
Grandi imprese: FTSE MIB POSTE ITALIANE
Medie e piccole imprese quotate: FINCANTIERI
Imprese finanziarie quotate: ASSICURAZIONI GENERALI
Imprese ed enti finanziari non quotati: BANCA ETICA
Fondazioni erogatrici: FONDAZIONE CARIPARO
Imprese sociali e associazioni non profit: SAVE THE CHILDREN ITALIA
Enti locali: COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO
Oscar per la comunicazione: CIRFOOD
Oscar per l’Integrated Reporting: COMUNE DI SASSO MARCONI
Oscar per la DNF (Dichiarazione Non Finanziaria): GRUPPO ENI
Foto Francesco Alesix per Save the Children
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