Famiglia

Save the Children: oltre 3 milioni i bimbi a rischio contagio

Il portavoce della ong: «Il numero di persone colpite supera quello dello Tsunami del terremoto in Asia meridionale nel 2005 e del terremoto di Haiti messi insieme»

di Redazione

«Lo tsunami in Asia e il terremoto del 2005 in Pakistan sono stati come attacchi di cuore. Questo è come un cancro, che continua a diffondersi senza sosta». È quanto ha dichiarato Mohammed Qazilbash, portavoce di Save the Children in Pakistan. «I morti finora riportati dalle fonti ufficiali sono circa 1.600 – ha ricordato – ma la diffusione delle malattie mortali trasmesse dall’acqua e la mancanza di cibo tra i milioni di sfollati possono moltiplicare rapidamente il prezzo di un’emergenza che è la più estesa degli ultimi decenni e interessa un’area grande come l’Italia. Il numero di persone colpite supera quello dello Tsunami – ha proseguito Qazilbash – del terremoto in Asia meridionale nel 2005 e del terremoto di Haiti messi insieme».

Secondo quanto riferito da ‘Save the children’ sono oltre tre milioni i bambini a rischio contagio e ci sono già i primi casi di morte per disidratazione. Nonostante gli sforzi molte zone nel nordovest sono difficili da raggiungere in tempo utile con gli aiuti. Ci si serve di carrucole per attraversare i fiumi, di muli e carichi a spalla per raggiungere con 12 ore di cammino i villaggi più remoti per la distribuzione di cibo.

Sono 50.800 le persone raggiunte da ‘Save the Children’ con soccorsi medici e distribuzione di cibo, kit igienici e di primo riparo nelle zone più colpite. «L’elevata disidratazione causata dalla dissenteria acuta, se non curata immediatamente, può rivelarsi fatale in poche ore – ha spiegato Mohammed Qazilbash – Nelle ultime ore cinque bambini sono morti per la disidratazione in un ospedale della provincia meridionale di Sindh. È indispensabile che chi è colpito possa essere prontamente curato, che vengano predisposti centri di trattamento specifici per questa malattia e che l’accesso all’acqua potabile sia una priorità degli interventi. A Swat, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, ‘Save the Children’ – ha continuato il portavoce in Pakistan dell’associazione umanitaria – ha attivato il primo centro per il trattamento della dissenteria che si aggiunge a 5 cliniche e 3 cliniche mobili che operano da due settimane sul territorio con l’ausilio di equipe mediche mobili».

«Quattro cliniche mobili sono state dispiegate più a sud, nel distretto di Rajanpur nel Punjab, dove sono stati raggiunti e curati in un solo giorno 5.300 pazienti – ha aggiunto il rappresentante in Pakistan di ‘Save the children’ -. Malattie trasmesse dall’acqua come la scabbia e la dissenteria si stanno diffondendo rapidamente nella popolazione della zona che beve acqua contaminata ed è circondata da acque infette. Nel Sindh ‘Save the Children’ fornisce cure mediche in 10 cliniche nei distretti di Sukkur e Shikarpur e un’equipe medica mobile sta visitando i villaggi rurali nell’area di Sukkur».

Nella sua nota ‘Save the children’ spiega ancora che nel centro sud, Punjab e provincia di Sindh, tra le regioni più povere, le piogge che continuano forti e il deflusso dei corsi d’acqua stanno peggiorando la situazione. Il nordovest, dove si trova la valle di Swat nell’area della provincia di Khyber Pakhtunkhwa al confine con l’Afghanistan, è la zona più remota, impervia e difficile da raggiungere via terra con i pochi mezzi a disposizione. Qui la corsa contro il tempo, ancora più intensa dopo le prime notizie di bambini morti di fame giunte da Kohistan, è drammaticamente evidente. Ci vogliono ad esempio più di 12 ore di marcia attraverso montagne, ponti di fortuna fatti di assi pericolanti e tratti da percorrere con l’acqua fino alla vita per raggiungere Kalam, tagliata fuori dai collegamenti per 50 Km da Swat. Nel percorso si incontrano villaggi distrutti e persone che vanno e vengono in cerca di aiuto e bambini con 20 kg di cibo sulle spalle per le loro famiglie. Kalam è irriconoscibile, completamente distrutta, senza energia e acqua potabile, per attraversare il fiume si usa un cestello appeso a corde e carrucole, è come fosse tornata cent’anni indietro. ‘Save the Children, scelta come partner dal Programma Alimentare Mondiale dell’Onu, ha distribuito 5 tonnellate di razioni di cibo ma la distribuzione si sospende spesso per le piogge che continuano e bloccano gli elicotteri di trasporto a terra.


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