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Save the children, ecco a cosa servono i due milioni di euro raccolti

Come in occasione degli ultimi due tragici eventi sismici, a L'Aquila e in Emilia, l'ong era sul campo già nelle prime ore e la propria raccolta fondi ha ottenuto ottimi risultati, sia da privati che da aziende. "A San Cipriano, a fianco della scuola inaugurata oggi, presto verrà costruito un centro socio-educativo e un centro sportivo. Mentre team di educatori sono già all'opera nelle scuole di altri paesi a supporto degli insegnanti", spiega Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa

di Daniele Biella

Prosegue il focus di Vita.it, attivato anche grazie allo stimolo dei lettori, sulle raccolte fondi per il terremoto promosse dalle maggiori organizzazioni sociali presenti nelle zone colpite. Dopo Anpas e ActionAid, ecco l'impegno di Save the children, raccontato da Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa dell'ong.

Quanto è stato raccolto finora con le donazioni?
Stimiamo di avere quasi raggiunto i due milioni di euro di raccolta fondi. Una parte è arrivata da privati cittadini, attraverso i regolari canali di donazione, dal sito web al numero verde, fino agli eventi sul territorio, mentre la maggior parte dei fondi sono stati donati da aziende, che si sono attivate subito per supportare gli interventi di Save the Children nell’area del sisma. Tra esse c'è Bulgari, prezioso e storico partner globale dell’Organizzazione, al nostro fianco nei più importanti interventi umanitari degli ultimi anni, come i terremoti di Haiti, del Giappone e del Nepal, e per la prima volta BMW Italia, che ha donato 500mila euro. A essi si aggiungomo Ikea, che ha donato articoli per i bambini e di arredi e OVS, che nelle ore successive al terremoto ha attivato una raccolta fondi in tutti i propri negozi italiani e sul sito web. Infine Procter & Gamble (P&G), Fater e Fameccanica che, attraverso il coinvolgimento dei dipendenti nella raccolta di un fondo emergenziale disponibile fin da subito, ha dato la possibilità di rendere da subito operativo e funzionale il nostro intervento a supporto dei bambini e dei ragazzi terremotati. Il budget previsto per gli interventi dell’organizzazione nella prima e seconda fase post sisma – pari a circa due milioni di euro – è stato quindi ad oggi quasi interamente coperto. Il nostro impegno è ora quello di tenere tutti aggiornati sulle attività e gli interventi in via di realizzazione con le risorse raccolte.

Cosa sta facendo l'ong Save the children per le persone terremotate?
Grazie all'accordo con il Dipartimento nazionale della Protezione civile, è stato possibile per l'ong essere presenti nei luoghi colpiti dal sisma tra Marche, Umbria e Lazio fin dalle prime ore successive alle scosse più forti e tragiche, offrendo assistenza diretta ai minori e alle loro famiglie. Ora, invece, ci sono decine di educatori già al lavoro a fianco degli insegnanti – in collaborazione con gli psicologi dell’emergenza del Centro Alfredo Rampi, in particolare per l'Istituto tecnico Fermi di Ascoli Piceno e gli Istituti di Rocca Fluvione e Venarotta – per permettere agli studenti terremotati un inizio di anno il meno possibile traumatico, data la situazione emergenziale. Inoltre è stato aperto uno Spazio a misura di bambino al'hotel Relax di San Benedetto del Tronto, dove sono state trasferite alcune delle famiglie che erano nel campo di Grisciano. Mentre dal punto di vista strutturale, a breve verrà realizzata la mensa della scuola che è stata inauguarata oggi a tempo di record. Essa precederà la realizzazione di un Centro socio-educativo e di un campo sportivo nei pressi della stessa area, a San Cipriano, frazione di Amatrice. I fondi raccolti servono a tutto questo, ogni spesa viene rendicontata e soprattutto ogni euro viene speso per l'emergenza, non per la nostra struttura.


Quali tempi di permanenza sul territorio prevedete?
Necessariamente lunghi: i bambini e i ragazzi che hanno vissuto direttamente l’esperienza del terremoto hanno bisogno di un sostegno non solo nell’immediato ma nel lungo periodo per essere accompagnati nel costruire il loro futuro. Per questo motivo, sosterremo non solo la costruzione del centro ma anche lo svolgimento delle attività educative, in collaborazione con le scuole e con l’associazionismo locale. E, nella fase della progettazione degli spazi interni, condivideremo le idee con gli adolescenti che poi andranno a frequentare il luogo. Con l'obiettivo finale, però di passare poi la gestuione delle strutture alle figure locali, una volta che abbiano ripreso pieno possesso della quotidianità, stravolta dal sisma.

Siete soddisfatti della gestione generale del terremoto?
Sì. Ero presente alle fasi immediatamente successive al sisma: l'inizio è stato difficile dal punto di vita del coordinamento, per esempio a volte si è arrivati a un eccesso di materiale raccolto, ma si è lavorato con meno intoppi rispetto a eventi tragici del passato. E ora ognuno sa bene cosa fare e si sta agendo in modo tempestivo, con una fortissima collaborazione tra la Protezione civile e tutti gli altri enti coinvolti.

Qual è l'aspetto principale che ha permesso all'ong di raccogliere due milioni di euro in 20 giorni?
Il riconoscimento della serietà e dell'efficacia degli interventi di Save the children. Mi riferisco in particolare agli ultimi due tragici terremoti, quello aquilano ed emiliano: lì le persone hanno potuto vedere cosa è stato fatto con i fondi raccolti. Ancora oggi ci arrivano messaggi di ringraziamento e di supporto: una mamma emiliana ci ha scritto in questi giorni di "prenderci cura dei bambini terremotati così come abbiamo fatto con i suoi figli". La tracciabilità di quanto viene fatto rimane il fattore principale di fidelizzazione.

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