Famiglia

Save the children: aiutate i bambini inglesi

Per la prima volta la ong lancia un appello ufficiale per aiutare i minori britannici. La decisione dopo l'analisi degli sconcertanti dati sulla miseria delle famiglie nel paese. Un quadro degno di un romanzo di Dickens

di Gabriella Meroni

Per la prima volta nella storia la ong Save the Children, nota per i suoi ripetuti appelli a favore dei bambini poveri di tutto il mondo, ha lanciato un appello ufficiale a favore dei bambini britannici. L'iniziativa scaturisce dall'analisi di un rapporto commissionato dalla stessa organizzazione, dal titolo "It Shouldn't Happen Here" (Qui non dovrebbe succedere) che ha messo sotto la lente la povertà dei minori nel Regno Unito. I risultati dello studio sono così sconcertanti da ricordare a molti certi scenari di miseria assoluta ben descritti dalla penna di Charles Dickens, ma soprattutto da convincere Save the children a lanciare un appello al governo inglese e ai cittadini perché pongano fine alla nsituazione.

Ma ecco i dati più significativi emersi dal rapporto, che ha preso in esame, intervistandoli, oltre 1500 ragazzi dagli 8 ai 16 anni e più di 5000 genitori provenienti da famiglie a basso reddito. Nel Regno Unito sono considerate povere le famiglie il cui reddito globale  non supera le 17mila sterline l'anno.

– Il numero totale dei minori britannici che vive in povertà è stimato in 3,5 milioni (secondo i dati fiscali di reddito)
– Il 61% dei genitori intervistati da Save the children ha dichiarato di aver tagliato le spese sul cibo, e il 26% ha saltato almeno un pasto per motivi economici nell'anno appena trascorso
– il 19% ha dichiarato di non potersi permettere di sostituire le scarpe dei figli quando ne avrebbero bisogno
– il 19% dei ragazzi intervistati ha detto di aver rinunciato alle gite scolastiche per motivi economici
– il 14% non possiede un cappotto o una giacca sufficientemente calda per affrontare l'inverno
– il 43% dei ragazzi ha ammesso che i genitori si privano del cibo o di altri articoli essenziali per poter permettere ai figli di mangiare e vivere decorosamente
– il 61% dei minori poveri ha almeno un genitore che lavora (secondo dati ufficiali del ministero del Lavoro).

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