Mondo

Sars: i malati di Hong Kong ancora discriminati

Ben il 51,3% della popolazione cittadina ammette di essere terrorizzato da un qualsiasi contatto con chi e' stato infettato

di Gabriella Meroni

Vita dura ad Hong Kong per chi e’ guarito dalla Sars. Dopo aver sconfitto la malattia adesso deve combattere un’altra battaglia: quella contro i pregiudizi e la discriminazione. Secondo una ricerca della Chinese University dell’ex colonia britannica su un campione di 1.000 persone, ben il 51,3% della popolazione cittadina ammette di essere terrorizzato da un qualsiasi contatto con chi e’ stato infettato. E il 32,7% degli intervistati ritiene necessaria una quarantena di almeno 4 mesi per chi e’ stato dichiarato guarito dai medici. Ma non e’ tutto. Il 27% degli intervistati evita di incontrare gli amici che hanno avuto un familiare malato e, addirittura, uno su sei si tiene alla larga da chi vive in un condominio dove si sono registrati casi di Sars. Il bilancio dell’epidemia di polmonite nell’ex colonia britannica, tra marzo e giugno, ha fatto registrare 1.755 infezioni e 300 decessi, facendo di Hong Kong il territorio piu’ colpito al mondo al di fuori della Cina.


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