Welfare
Sarkozy, cattivo maestro
Intervista a Nicoleta Pitu, attivista per i diritti dei Rom, sulle recenti espulsioni volute da Nicolas Sarkozy
Il 19 agosto scorso 61 rumeni di etnia Rom sono stati rimpatriati a Bucarest dal governo francese. Si tratta della prima ondata di espulsioni annunciate nel luglio scorso dal presidente Nicolas Sarkozy nel quadro di una campagna mirata a demolire all’incirca 300 campi rom e rimandare i Rom che li abitavano nei loro Paesi di origine, in Romania e Bulgaria. Nicoleta Pitu, membro fondatore e responsabile dei programmi di Romani CRISS, un’ONG rumena impegnata nella difesa dei diritti dei Rom, risponde alle domande di Vita.it.
Quanti Rom sono stati rimpatriati finora e quanti verranno rimpatriati prossimamente?
Non so quante persone siano state finora rimpatriate, non ci sono dati ufficiali. Le autorità francesi hanno annunciato che prossimamente espelleranno in Romania e Bulgaria altri 700 Rom.
In Romania quanti sono?
In base all’ultimo censimento effettuato al 2002, ci sono circa 500.000 Rom in Romania. Ma le statistiche non ufficiali parlano di 1.500.000-2.000.000 persone, il che corrisponde al 10% dell’intera popolazione della Romania.
Che tipo di politiche ci sono in Romania per la comunità Rom?
Nel nostro paese ci sono politiche sicuramente migliori rispetto alla Bulgaria, ma la strada è ancora molto lunga. Con il processo di adesione della Romania all’UE, la Commissione europea ha esercitato pressioni molto forti che hanno spinto le autorità rumene a adottare nel 2001 una strategia nazionale per migliorare le condizioni della comunità Rom. Tuttavia, dopo l’adesione della Romania all’Unione Europea nel 2007 le politiche di integrazione non sono state più monitorate da Bruxelles, di conseguenza le autorità rumene hanno iniziato ad essere più riluttanti a implementare la strategia adottata nel 2001. Non solo. Dal momento che i discorsi anti-Rom di Berlusconi e Sarkozy non stati sanzionati dalla Commissione UE, le autorità rumene pensano anch’esse di poter parlare impunemente contro questa comunità.
Pensa che i rumeni stigmatizzeranno i Rom che sono ritornati a casa?
Sì. Dal momento che i rumeni imputano ai Rom l’immagine negativa che la Romania ha a livello internazionale, penso che il conflitto sociale sarà inevitabile.
Cosa si aspetta per il futuro da parte dell’Unione Europea?
Posizioni più chiare per quanto riguarda le sanzioni da adottare sui comportamenti dei singoli Stati. Questi ultimi dovrebbero avere più responsabilità nei confronti dei loro cittadini, quindi anche nei confronti dei Rom, che sono visti come degli stranieri persino nei loro stessi Paesi di origine. Questa responsabilità nei confronti dei cittadini fa capo agli Stati, non all’Unione Europea, ma l’Unione Europea dovrebbe monitorare maggiormente i casi di violazione dei diritti civili e umani, e sanzionare i singoli Stati.
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