Non profit
Sarete famosi Oggi vi alleno io
Albertini,Baggio,Ventola,Bierhoff.Ma anche star della pallacanestro e del volley.Hanno accettato di diventare i mister donore di una squadra giovanile e di seguirne la preparazione.
Dai campi di calcio della serie A a quelli spelacchiati della periferia, dove giocano i ragazzini pronti a emulare i campioni. I primi, calciatori ricchi e famosi, incontrano i ragazzi che sognano di diventare come loro. È questo lo scopo di un?iniziativa promossa dal Centro sportivo italiano (Csi), che ha consentito a oltre cinquecento ragazzi di essere adottati sul piano sportivo da trenta grandi nomi dello sport italiano: calciatori, giocatori di basket e di pallavolo, favorendo l?avvicinamento tra il mondo dello sport professionistico e le realtà giovanili di quartiere, dove opera il Centro sportivo italiano.
Gli sportivi che hanno aderito al progetto ?Un campione per amico?, hanno accettato di adottare una squadra e si sono impegnati a seguire gli allenamenti, a tenersi aggiornati sui risultati e a incontrare i piccoli giocatori per dare loro consigli tecnici. Tra loro vi sono numerosi calciatori del Milan, come Albertini, Cruz, Ganz, Maldini e Bierhoff, gli interisti Bergomi, Baggio, Pirlo, Ventola, Colonnese e Pagliuca, e lo juventino Pessotto. Non mancano i cestisti Portaluppi, Michelori e Johnson della Sony Basket di A1 e alcuni campioni di pallavolo come Corsano e Cavallini.
Gli organizzatori del progetto ostentano soddisfazione «Alcuni sportivi hanno manifestato il desiderio di rinnovare l?esperienza, perché questi incontri sono stati caratterizzati da un forte entusiasmo, che forse i calciatori hanno dimenticato in seguito alla rapida carriera e ai loro guadagni miliardari», dice Paolo Brusin, organizzatore del progetto. «Il primo contatto avviene durante un incontro tra il campione e i ragazzi, nel corso del quale pongono le domande più disparate, che vanno dal numero di scarpe ai soldi che guadagnano, poi segue un allenamento sul campo di circa 40 minuti con il giocatore, che dispensa consigli tecnici», conclude il dirigente del Csi.
È solo questo a suscitare interesse nei calciatori ? No. Nicola Ventola, attaccante dell?Inter racconta questo episodio: «Un ragazzino intraprendente mi scrisse che un suo compagno di squadra non passava mai la palla. Prima dell?allenamento che ho sostenuto a febbraio con i ragazzi della squadra Precotto di Milano, nello spogliatoio ho chiesto di chi si trattava, ma è calato il silenzio. Ho avuto modo di sottolineare che devono giocare per divertirsi e che il calcio è principalmente un gioco di squadra, e soprattutto ho raccomandato di non trascurare lo studio, visto che l?impegno scolastico e quello sportivo possono coesistere», conclude l?interista che è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza.
Ma anche i campioni di altri sport hanno qualcosa da dire. Flavio Portaluppi, capitano della squadra di pallacanestro Olimpia Sony, ha seguito più volte gli allenamenti della squadra di basket che adotta, tanto da manifestare il desiderio di voler essere il loro futuro allenatore a fine carriera, scatenando l?entusiasmo dei ragazzi.
Una prospettiva che piace molto anche a Marco Mordente, altro campione di basket: «Ho apprezzato molto la simpatia e la semplicità dei ragazzi durante gli allenamenti. Si sono resi conto che il mondo dello sport professionistico non è solo quello che si vede in Tv, ma anche quello più umano e positivo che si manifesta attraverso questi incontri».
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