Sostenibilità
Sardegna: Verdi, acque inquinate dalluranio
Allarmanti i dati di una ricerca di un istituto francese. Interrogazione del deputato Bulgarelli
Abnorme presenza di uranio e dei suoi derivati nelle acque della Maddalena, in Sardegna. Lo denuncia il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli, che cita uno studio francese condotto subito dopo l’incidente al sommergibile statunitense Hartford e che, sulla vicenda, ha presentato una interrogazione urgente ai ministri dell’Ambiente, della Difesa, della Salute e alla Presidenza del Consiglio.
?Il parlamentare? si legge in una nota dei Verdi, ?rileva che un istituto di ricerca francese, la Criirad (Commission de Recherche et d’information Independantes sur la radioactivite’, diretta dall’ingegnere e fisico nucleare Bruno Chareyron), “ha reso noto ieri i dati dei rilevamenti effettuati nelle acque della Maddalena il 17 e il 18 novembre 2003, in data immediatamente successiva, cioè, all’incidente occorso al sommergibile statunitense Hartford”.
“I dati forniti dalla Criirad nel suo comunicato di ieri”, afferma l?onorevole Bulgarelli, “sono estremamente allarmanti: in alcuni campioni di alghe prelevati nella zona dell’incidente la concentrazione di Torio 234 (un elemento della catena dell’uranio 238 nonché componente del combustibile nucleare che alimenta i sommergibili), si attesta tra i 3.900 e i 4.700 becquerels (Bq) per chilogrammo, quando i valori normali non dovrebbero superare qualche decina di Bq/Kg. Si tratta dunque di valori enormemente alti che tuttavia non è possibile commisurare con quelli antecedenti all’incidente dell’Hartford perché le autorità italiane e americane non hanno mai reso noto il risultato delle rilevazioni periodicamente effettuate nelle acque della Sardegna”.
“L’abnorme presenza di uranio 238 e suoi derivati”, continua Bulgarelli, “potrebbe infatti anche essere conseguenza dell’attività dei poligoni militari disseminati nell’isola, nei quali vengono utilizzati proiettili all’uranio impoverito nelle esercitazioni o nelle dimostrazioni organizzate dai vari fabbricanti di armi”.
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