Economia
Sarà Maurizio Gardini il presidente dell’Alleanza Cooperative per il 2017
Eletto oggi sarà coadiuvato dai co-presidenti Rosario Altieri e Mauro Lusetti. «La costruzione della casa comune della cooperazione italiana sta procedendo senza lasciare nessuno indietro», ha sottolineato
di Redazione
È Maurizio Gardini il presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane per il 2017, coadiuvato dai co-presidenti Rosario Altieri e Mauro Lusetti. Eletto oggi dai componenti dell’assemblea, Gardini ha rimarcato come «La costruzione della casa comune della cooperazione italiana sta procedendo senza lasciare nessuno indietro. I territori e le imprese associate – dice Gardini – svolgono un ruolo da protagonista, perché l’Alleanza è partita da Roma, ma non è una fusione a freddo, non si cala dall’alto, va incoraggiata e fatta crescere sui territori».
«Con le nostre cooperative e i nostri cooperatori stiamo scrivendo pagine importanti nella storia della rappresentanza del Paese. Abbiamo, in comune, la quasi totalità delle attività di rappresentanza e i rinnovi di 16 CCNL. Con il confidi unitario garantiamo finanziamenti per 285 milioni di euro e proviamo, così, a dare una risposta importante nell’accesso e nel sostegno al credito alle nostre associate. Abbiamo in comune i fondi di previdenza complementare con 117.000 lavoratori iscritti, 1,8 miliardi di patrimonio gestito e con i sindacati stiamo lavorando alla loro unificazione. Nella crisi abbiamo svolto interventi formativi su 14.000 cooperative a oltre 630mila lavoratori. Alcuni dei numeri principali che testimoniano un lavoro unitario concreto, importante, svolto in settori chiave per i nostri associati e che fanno dell’Alleanza delle Cooperative Italiane una realtà unica nel panorama associativo del paese».
«Non possiamo guardare solo al percorso dell’Alleanza. Da agosto a oggi intere comunità della nostra Italia – aggiunge Gardini – sono state duramente colpite dal sisma e dal maltempo. Un’emergenza straordinaria a cui occorre una risposta straordinaria per ricostruire, per evitare l’abbandono di territori e il crollo di interi distretti produttivi. Per consentire la ripartenza di tantissime imprese colpite: cooperative, agricoltori, artigiani, commercianti occorre una sospensione degli adempimenti fiscali per le zone interessate e soprattutto la UE non lasci l’Italia sola ad affrontare questa calamità per la quale occorreranno interventi per almeno 15 miliardi. Superata la fase emergenziale, la parola chiave è fare presto e fare bene con procedure snelle, ma vigilate dall’Anac».
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