Economia

Sap: vendiamo software per la sostenibilità

Modelli parla il chief sustainability officer Tiberio Tesi

di Redazione

Sap è un marchio leader mondiale nelle soluzioni software per il business. Fornisce applicazioni, servizi e strumenti per supportare nei settori di mercato i suoi 109mila clienti. In Italia conta 528 dipendenti, 8mila consulenti e nel 2010 ha generato 307 milioni di euro di fatturato. Quello che però rende speciale Sap non sono i numeri, ma la sostenibilità. L’azienda infatti è stata riconosciuta e premiata come la numero uno al mondo dal Dow Jones Sustainability. Come ha fatto? Tiberio Tesi, direttore Risorse umane e organizzazione e Chief sustainability officer, risponde con una citazione: «Benjamin Franklin diceva: “Tutti gli investimenti in formazione e sviluppo delle persone sono quelli che, nel medio e lungo periodo, danno il ritorno più alto”. Per noi la sostenibilità è una prerogativa della competizione». Anche così si spiega la partecipazione di Sap alla VII edizione del Salone della Responsabilità sociale d’impresa “Dal Dire al Fare”.
«La nostra eccellenza sono i nostri dipendenti, ed è a loro che si rivolge il nostro impegno», sottolinea Tesi. È così che nasce il progetto “Sap for You”, con cui l’attenzione dell’azienda si estende oltre i propri confini per investire non solo la sfera privata del dipendente ma anche della sua famiglia. «Proponiamo convenzioni e contributi economici dedicati ai dipendenti con figli in età scolare o con anziani e disabili a carico, a cui si aggiunge una car policy per il noleggio di auto a prezzi concorrenziali e con alcuni servizi per ottimizzare la gestione del work-life balance», spiega il direttore.
Non solo, ci sono anche iniziative innovative come i gruppi di acquisto solidale interni all’azienda, i check up sanitari gratuiti, i corsi di guida sicura e le campagne di prevenzione e informazione sanitaria.
«Ricopriamo un duplice ruolo: example ed enable», accenna Tesi. Che aggiunge: «Nel primo caso diamo l’esempio a tutti i nostri stakeholders attraverso inziative sul territorio in partnership con associazioni, autorità e ospedali. Storici da questo punto di vista i nostri rapporti con Avis, Lilt e San Raffaele». Il secondo aspetto invece attiene all’offerta commerciale dell’azienda. Conclude il direttore: «Abbiamo individuato quattro software “sostenibili”: il primo consente di generare report sociali, il secondo propone soluzioni per incrementare la sicurezza sul lavoro, il terzo punta a contenere l’impatto ambientale, l’ultimo invece permettte di limitare il risk management». Tutte proposte che nascono da una sperimentazione interna.


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