Cultura
Santoro canta “Bella ciao” in diretta. E’ scontro sull’informazione
La trasmissione "Sciuscià" di venerdì sera si trasforma in un ring, mentre nel Paese infuriano le polemiche tra Polo e Ulivo e le manifestazioni in difesa della libertà d'informazione
Il titolo già la diceva lunga. Dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Biagi, Santoro e Luttazzi da “epurare”, il conduttore di Sciuscià, Michele Santoro, ha cambiato in corsa la scaletta della trasmissione: è diventato “Fuori chi?” il titolo della puntata andata in onda venerdì sera 19 aprile su Rai Due, titolo che ricorda da vicino il titolo del suo libro “Michele chi?”. Non basta: Santoro, provocatoriamente, ha provocatoriamente cantato la canzone partigiana “Bella ciao” ,in apertura di trasmissione. Niente musica, silenzio assoluto attorno: solo il “resistentte” Michele a intonare l’inno alla libertà dei partigiani. Il ritmo era lento e cadenzato: ”Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor. O partigiano portami via…”. Ma alla fine Santoro ha concluso la canzone senza pronunciare la parola ”libertà”, ripetendo invece ”per la…, per la…”. E’ poi passato al dibattito, che prevedeva un servizio sul lavoro atipico. E, quasi in contemporanea, le agenzie hanno battuto la notizia del presidente Rai, Baldassarre, che in un’intervista al quotidiano “L’Avvenire” in edicola sabato dice: “Le parole di Berlusconi su Biagi e Santoro sono desideri di un politico, che restano confinati a livello politico. Biagi e Santoro possono ovviamente restare in Rai ”. Le parole di Antonio Baldassarre all’Avvenire su Michele Santoro per il giornalista – che le ha commentate in diretta – sono ”un grande complimento. Mi ricorda mio padre – ha commentato Santoro – quando andava dai miei professori a scuola e tornava riferendo che gli avevano detto che ero intelligente ma che mi dovevo impegnare di più. Lo prendiamo come un buon augurio di lunga vita”. Da Santoro non si sono presentati Mario Landolfi, di An, vicepresidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, in aperta polemica con il cambio in corsa della scaletta della trasmissione ed Emilio Fede, che però ha detto: “Nessun motivo politico. Sono soltanto stanco e malato, dopo un giorno intero di diretta sul Pirellone”. Il dibattito è stato infuocato: in studio si sono contrapposti a lungo e duramente Francesco Rutelli e Curzio Maltese di Repubblica, da un parte, Arturo Diaconale dell’Opinione e Pierluigi Battista della Stampa dall’altra. Di sindacato e sciopero si è parlato poco.
Intanto, fuori dagli studi accadeva di tutto: Santoro ha ricevuto in diretta la solidarietà dell’Usigrai che ha organizzato un sit-in di protesta a Saxa Rubra, fuori degli studi di registrazione di Sciuscià. Un’analoga iniziativa è stata promossa a Milano a sostegno di Enzo Biagi e della sua trasmissione Il fatto. Le manifestazioni hanno raccolto centinaia di persone e di attivisti. Solidarietà a Santoro anche dal segretario della Cgil, Sergio Cofferati. E oggi ci sarà una raccolta di firme di solidarietà a Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi a Roma, Milano, Torino e Genova, organizzata dal comitato di parlamentari “La legge è uguale per tutti”. Lo ha annunciato il portavoce del comitato Nando Dalla Chiesa, senatore della Margherita e due manifestazioni: una a Milano, chde chiede di “oscurare la televisione” in segno di protesta ed una a Roma, al teatro Jovinelli, con molti attori, comici, intellettuali. Sempre nella giornata di ieri, infine, il presidente della Repubblica Ciampi aveva parlato dell’informazione televisiva, chiedendo piena autonomia editoriale. ”La qualità delle trasmissioni, garantita dall’alta professionalità dei protagonisti dell’informazione – ha detto – deve essere assicurata dall’autonomia editoriale che, al pari del pluralismo del sistema radio televisivo, è elemento fondamentale per la vita di una moderna democrazia”. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, invece, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, aveva detto: “Non ho fatto liste d’epurazione. All’opposizione ho detto: non farò a voi quello che voi avete fatto a noi. Io ho detto che il centro-destra garantirà che la Rai non sarà usata, come succedeva nella precedente gestione, in modo infame per attaccare i candidati dell’opposizione alla vigilia delle elezioni”.
Ma in Rai è già esploso già un altro caso, quello di Fabio Fazio. E’ lui stesso a fare pubblica denuncia: viale Mazzini, dice, ha giudicato “poco gradita” la sua presenza al programma di Fiorello che andrà in onda questo sabato sera.
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