Famiglia

Santi Consolo: «Ormai nessun detenuto ristretto in spazi di meno di tre metri quadri»

È il confortante dato riferito oggi dal capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria, Santi Consolo

di Redazione

Ieri  abbiamo registrato un dato positivo che contiamo di stabilizzare: non abbiamo più nessun detenuto nei 202 istituti italiani ristretto in spazi di meno di tre metri quadri". È il dato riferito dal capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria, Santi Consolo. "Alla capienza complessiva – ha aggiunto il ministro della Giustizia Orlando – abbiamo aggiunto circa 2.000 posti, spazi recuperati grazie al lavoro nelle strutture degli stessi detenuti".

"Il nostro obiettivo – ha sottolineato Consolo – è stabilizzare questo dato. Può accadere solo per passaggi di poche ore che qualcuno debba condividere la cella con altri detenuti scendendo sotto la soglia dei 3 metri quadri", spazio al di sotto del quale scatta il trattamento disumano e degradante censurato dalla Corte di Strasburgo. "Se riscontrassi situazioni non il linea, come ho spiegato ai direttori delle carceri, avvierò procedimenti disciplinari", ha aggiunto il capo del Dap, intervenuto con il ministro alla firma di un protocollo con la Regione Piemonte. "Tra i Paesi Ue – ha ricordato Orlando – siamo tra quelli che spendono di più, circa 3 miliardi l'anno, per l'esecuzione pena, ma anche tra quelli con il più alto tasso di recidiva".

Lavoro e pene alternative rappresentano un deterrente: "Dobbiamo sviluppare un'esecuzione pene che non ruoti solo attorno al carcere – ha detto il ministro – e per questo, nella sua riorganizzazione, il ministero si doterà di un dipartimento che si occuperà solo di esecuzione penale esterna, senza che per questo venga meno il ruolo del Dap".

In tema di lavoro per i detenuti, Orlando ha anche ricordato che "abbiamo attuato sgravi fiscali per le imprese che usano la manodopera del carcere". E con il lavoro interno degli stessi detenuti, in regime di ordinaria manutenzione, sono stati recuperati circa 2.000 posti nelle strutture carcerarie, utilizzando meglio la dotazione esistente, senza passare per la costruzione di nuovi istituti, hanno spiegato il ministro e il capo del Dap. "Per dare un'idea – ha detto Orlando – 2.000 posti sono il corrispettivo del carcere di Poggioreale a Napoli". Attualmente, ha aggiunto Consolo, "abbiamo una capienza sulla carta di 50.538 posti, di cui realmente disponibili 45.902".


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