Famiglia

Sanremo, l’altra musica è roba di amilcare

Sulle tracce di Rambaldi, il vulcanico fondatore del Club Tenco

di Silvano Rubino

«Sogno una via di Sanremo che ancora non c?è e nella quale mi piacerebbe passeggiare. È la via Amilcare Rambaldi». Per Enrico De Angelis, giornalista, scrittore, responsabile artistico del Club Tenco, sarebbe il giusto omaggio della città dei fiori a uno dei suoi esponenti più illustri. Rambaldi è l?uomo che prima ha inventato il Festival della canzone italiana, poi ha dato vita alla rassegna che da oltre 30 anni porta sul palco dell?Ariston il meglio della canzone d?autore. La via Rambaldi, forse, potrebbe essere quel vicoletto in salita (oggi via Meridiana) in cui aveva sede la sua azienda di import-export di fiori: «Il suo ufficio era una stanzetta piccolissima», ricorda De Angelis «con un tavolo e una vecchia macchina da scrivere Remington. Lì dentro Amilcare si è inventato il Tenco. Lì dentro prendeva il telefono per chiamare gli artisti: ?Ragazzo, ti aspettiamo. Non abbiamo una lira ma siamo tra amici?». E a dire sì sono stati a decine, dal mondo (Charles Trenet, Tom Waits, Tom Jobim, Joni Mitchell, Lluís Llach e Caetano Veloso solo per citarne alcuni) e dall?Italia. Grazie a quelle telefonate, artisti pressoché sconosciuti hanno trovato un ribalta adeguata: Francesco Guccini, Paolo Conte, Roberto Benigni, Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, Gianna Nannini, Vinicio Capossela. Le riunioni nell?angusto ufficio di Amilcare proseguivano in lunghe sessioni notturne in un locale a due passi dal teatro Ariston, il Pipistrello, ambiente fumoso e vino a litri: «È stata quasi una sede del Club Tenco, lì si finiva dopo gli spettacoli, con Guccini, Vecchioni, Branduardi…», ricorda De Angelis. Oggi il Pipistrello non c?è più. E nemmeno Amilcare, scomparso nel 1995. Ma il suo progetto continua, soprattutto nello spirito che lo anima: «Un progetto del tutto non profit, in cui non solo non c?è scopo di lucro, ma ciascuno di noi lavora gratuitamente, per passione. E anche gli artisti vengono gratis: è un incontro di totale disinteresse quello che avviene ogni anno a Sanremo», dice De Angelis. Lo spirito di Amilcare aleggia nelle sale del Teatro Ariston («ci siamo arrivati prima del Festival»), dove ha sede il Club Tenco, dove vanno in scena le serate della rassegna (quest?anno fissate per il 9, 10, 11 novembre), dove si svolgono incontri, mostre, convegni e le bisbocce notturne del dopo teatro, con cibo, vino, musica, improvvisazioni. E dove c?è la mitica infermeria, che nei tre giorni della rassegna diventa un bar dove si serve solo vino (e di cui Guccini copre la carica di ?primario?, con orgoglio). «Un?invenzione di Bigi, Lorenzo Barbieri, che del Tenco era l?anima spensierata, divertita e divertente. Perché non siamo mica solo il tempio serioso della canzone d?autore, siamo un luogo di amicizia, di incontri». E la casa di Bigi, a Dolceacqua, nell?immediato entroterra, era uno dei luoghi di questi incontri: «È per questo che il vino ufficiale del Tenco è il Rossese di Dolceacqua. La casa era in via Provinciale numero zero, che tanto mi ricorda la via dei Matti numero zero della canzone di Vinicius De Moraes… ». La Sanremo del Tenco, quindi, è, come direbbe Paolo Conte, ?roba di Amilcare?: «Lui è ancora molto nel cuore della gente», afferma De Angelis. Difficile ritrovarlo, però, nelle vie trafficate attorno al teatro Ariston, quelle dello shopping: «Un consiglio a chi viene a Sanremo per la rassegna. Non fate come me, che l?ho scoperta tardi: andate a visitare la Pigna, il cuore antico di Sanremo. Inoltratevi nelle sue stradine, scoprite le silenziose piazzette». L?anima antica e anche popolare di Sanremo, quella più lontana dai clamori mondani e televisivi del ?festivalone?. Forse quella più vicina allo spirito di Amilcare Rambaldi, l?uomo che, sempre per dirla con Paolo Conte, andava «a caccia di artisti/ anche menefreghisti, artisti comunque, artisti ovunque e comunque». Chi è Enrico De Angelis, veronese, giornalista, oggi è responsabile artistico del Club Tenco. Il club è nato nel 1972 «per valorizzare (si legge nello statuto) la canzone d?autore, ricercando anche nella musica leggera dignità artistica e poetico realismo». Momento clou dell?attività del club sono le tre serate sanremesi, cui quest?anno parteciperanno, tra gli altri, Gino Paoli, Samuele Bersani, Caparezza, Vinicio Capossela.


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