Formazione
Sanremo, al Festival i fiori biotech
L'elenco delle sperimentazioni autorizzate dal governo italiano
Altro che etichette: in Italia le colture transgeniche si sperimentano già da tre anni in molte regioni, soprattutto al Nord. Qui sotto pubblichiamo l?elenco delle sperimentazioni autorizzate dal nostro governo (ministero della Sanità di concerto con quello dell?Agricoltura) e tuttora in corso; a questo elenco dovrebbero essere aggiunte altre due o tre autorizzazioni rilasciate in questi primi mesi del 2000.
Fino all?ottobre dell?anno scorso gli appezzamenti di terreno su cui si coltivava il biotech erano molti di più, circa 260, ma nel frattempo molte autorizzazioni sono scadute e il nostro governo, anche a causa dei dubbi sollevati dalle principali organizzazioni degli agricoltori, ha rallentato il ritmo delle concessioni. Ad oggi comunque i progetti in corso sono 58, condotti su 157 appezzamenti di terreno. La regione più biotecnologica è la Lombardia, in cui sono in corso 18 progetti, seguita da Emilia Romagna (13), Veneto (8), Piemonte (6), Friuli (5), Marche (3), Lazio (2), Puglia, Liguria e Sicilia (1 progetto ciascuna). Quasi tutti gli esperimenti sono condotti dalle multinazionali leader del commercio e della produzione di sementi biotech: al primo posto c?è Monsanto con 18 progetti, seguono Pioneer High Bred (17), Novartis Seeds (6), Hoechst Schering (6), Kws Italia (4); non mancano comunque altri soggetti promotori come per esempio istituti sperimentali di orticoltura e botanica.
Il prodotto più manipolato in assoluto è sicuramente il mais (il 65% delle sperimentazioni lo riguarda); seguono la barbabietola da zucchero (19%) e la soia (9%), poi via via pomodori, melanzane, angurie, meloni e fiori (un solo progetto, naturalmente a Sanremo). In questo numero pubblichiamo la prima parte dell?elenco; la seconda si troverà sul prossimo numero di ?Vita? insieme a una singolare storia che riguarda una sperimentazione di barbabietola in corso niente meno che su un terreno del Vaticano.
Un?ultima nota riguarda l?accessibilità di queste informazioni. Fino a qualche tempo fa, tutto il materiale sul biotech in Italia era a disposizione sul sito del ministero della Sanità (www.sanita.it), ma da qualche giorno consultare l?elenco completo non è più possibile. Al suo posto il dicastero di Rosi Bindi ha inserito un motore di ricerca che funziona solo se si conoscono i tipi di ortaggi in sperimentazione, la regione in cui essa si svolge e l?azienda che la promuove (l?elenco completo è comunque sempre consultabile al sito della Campagna per la sicurezza alimentare: www.rfb.it/csa/default.htm) Un ostacolo alla libera circolazione di notizie – tra l?altro pubbliche – del tutto simile a quello che hanno imposto le autorità francesi: da Parigi infatti anche il prestigioso ?Le Monde? ha accusato il governo di Jospin di ?dissimulazione? sul numero e il tipo di colture transgeniche d?Oltralpe. Rimane una domanda: perché tutto questo riserbo?
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