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Sanna: Ciao Francesco

Il ricordo di Gavino Sanna, suo grande amico

di Lorenzo Alvaro

Gavino Sanna, il celebre pubblicitario, nonché caricaturista di dalla prima ora per Vita, ricorda Francesco Cossiga. Qualcosa di più di un’amicizia per due grandi personaggi legati dai natali in Sardegna e dalla fine caratura umana e intellettuale

Vita. Come ricorda il Presidente?
Gavina Sanna.
Il ricordo, oggi, è durissimo perchè lui era un amico, al di là del fatto che fosse il più fantastico rappresentate politico del nostro paese. Per me è una perdita incredibile. È stato maestro, maestro di vita, di simpatia. Ogni contatto, ogni momento, ogni serata passata con lui erano una lezione di vita su tutto e su tutti. Di una piacevolezza infinita. Gli davi la carica e lui partiva, andava e non si fermava più. Il tuo compito era quello di ascoltare, imparare e provare a mettere in pratica.

Vita. Quando l’ha incontrato l’ultima volta?
Sanna. Recentemente. poco tempo fa.L’ho trovato già malandato ma sempre vispo nelle sue critiche e considerazioni. Non solo politiche, anzi. Ricordo ad esempio che quando presentò il mio libro “Se si taglia i capelli”. Qualche giorno dopo mi raggiunse al telefono il suo segretario dicendomi che il Presidente mi voleva parlare. Era mattina presto e mi sembrava un orario insolito. Ad un certo punto sentii la sua voce, ancora più grave del solito che mi disse: «Gavi, io sono sardo come te e a me non mi freghi». Io ero preoccupato, gli dissi subito «cos’è successo?». Il giorno prima eravamo stati ad una cena. Avevo paura fosse successo qualcosa di grave. Ad un certo punto mi disse «la paperotta!». A quel punto ho avuto un lampo. Nel libro raccontavo di aver incontrato Catherine Deneuve in un bar a New York in coda per il bagno. Era in déshabillé e, essendo un po’ tondetta, mi era sembrata proprio una paperotta. Poi Francesco ha aggiunto « Catherine Deneuve la paperotta! Io ti dico qual è la verità. Tu hai cercato di fare qualcosa, non ci sei riuscito e ti sei vendicato chimandola paperotta. Io sono sardo come te Gavi, tu non mi freghi. Ciao». Questo era il Presidente della Repubblica Italiana in un momento di straordinaria verve.

Vita. Lei ha fatto molte sue caricature…
Sanna. Ho pubblicato un libro con 100 caricature tutte dedicate a Cossiga commentate dalle sue esternazioni.

Vita. È mai capitato che si offendesse?
Sanna. Mai, assolutamente. Una volta gli ho addirittura proposto di fare una pubblicità per Giovanni Rana. Non solo non si è offeso ma la prima cosa che mi ha chiesto è stata: «ma mi pagano?». Allora gli ho risposto che lo pagavano e anche molto bene. Così ha concluso «ah, perchè io volevo comprarmi una casa ad Alghero». Per me è il più grande politico, di strardinaria cultura e preparazione. Era il migliore sulla piazza.

Vita. Più anche del Divo Giulio?
Sanna. Assolutamente diversi. ma credo proprio di sì. Di certo era più furbo e più simpatico. Grazie a quella verve cionfraiola o sassarese che lo metteva una spanna sopra a tutti. 

Vita. Se volesse ricordarlo con un’immagine?
Sanna. Ne ho disegnate su di lui oltre mille. Non seve. È sempre stata una presenza costante. Mi ricordo che una volta ad Alghero ho visto un gruppetto di persone che confabulavano. Io passavo con mia moglie. Ad un certo punto sento chiamare «Gavi! Gavi!». Era lui. «Vieni, vieni, che ti devo chiedere una cosa». Così sono andato e lui «mi assumi come copywriter?». Ridendo gli hio chiesto perchè? «Guarda io so fare dei logos fantastici. Zombie con i baffi. Ti piace? L’ho scritto per Occhetto!»

 

In copertina una caricatura di Sanna su Cossiga


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