Non profit

Sanità: Sirchia, le Fondazioni salveranno gli ospedali pubblici

Le Fondazioni salveranno la sanità pubblica, altrimenti destinata a soccombere al confronto con quella privata. Lo ha dettoo il ministro Girolamo Sirchia, oggi a Milano

di Redazione

Le Fondazioni salveranno la sanità pubblica, altrimenti destinata a soccombere al confronto con quella privata. Lo ha affermato il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, oggi in conferenza stampa a Milano, presentando il ‘calendario’ dei lavori che cambieranno il volto del Policlinico cittadino. L’ospedale, recentemente accorpato agli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) del capoluogo lombardo e trasformato nel primo esempio italiano di Fondazione aperta a finanziamenti privati (fondazioni bancarie), ”rimarra’ un ente a gestione pubblica”, ricorda il ministro. E sottolinea: ”Sarà il ‘pace-maker’, cioe’ il segna passo, della nuova sanita’: un grande polo di eccellenza pubblica in un contesto in cui la sanita’ privata e’ altamente competitiva”.conoscere i ‘connotati’ della Fondazione (per esempio il nome del presidente, o i componenti del Cda al completo), ha infatti ricordato Sirchia, ”serviranno ancora 3 anni”. E ancora 7, ”ma più probabilmente 10” per avere il nuovo ospedale, ”una struttura di 800-900 letti, 16 sale operatorie e altrettante rianimazioni, una stroke unit e un trauma center, in cui i pazienti troveranno un’assistenza davvero europea. Europea nei fatti”. Il finanziamento iniziale e’ stato reperito, ha annunciato Sirchia: 600 miliardi di ‘vecchie’ lire ”messe a disposizione da Stato e Regioni”, che però ”diventeranno 800-1.000” grazie all’intervento dei privati. Ma quali privati? E soprattutto, chiedono i giornalisti, ”con quale tornaconto”? ”E’ completamente sbagliato parlare di tornaconto – ha risposto Sirchia – perche’ i privati in questione sono fondazioni bancarie che hanno nel loro statuto l’obbligo di finanziare attività sociali, con dei capitali che non necessariamente devono avere un ritorno”. Non solo, ”gli ospedali potranno anche entrare come soci di minoranza in varie imprese, e gli utili che ne deriveranno, come quota parte, saranno reinvestiti nelle Fondazioni”. Una strategia, questa, ”che non abbiamo inventato noi – ha sottolineato il ministro – ma che abbiamo letteralmente copiato da altri Paesi d’Europa”. E che è ”l’unico modo per evitare la fuga dei pazienti all’estero (penso a quando l’Ue avra’ sancito la libera circolazione dei pazienti) e per rivitalizzare i grandi ospedali pubblici, ridando loro la dignita’ e l’eccellenza che negli anni hanno perduto”. Sirchia si riferisce specialmente agli Irccs, ”i cui 1.000 miliardi di ‘buco’ in gestione sono dovuti al fatto che le Regioni li hanno sempre sentiti come un corpo estraneo: finanziavano solo le prestazioni tariffabili e non quelle funzioni che, per alcuni istituti, rappresentavano il 30-40% del bilancio”. Ma così ”gli Irccs muoiono, e noi dobbiamo evitare che accumulino debiti e falliscano”. Le armi per farlo, ha ribadito il ministro, sono la specializzazione (puntare su ciò in cui si eccelle), il taglio ai doppioni e la lotta agli sprechi: una ‘ricetta’ che, ha concluso Sirchia, ”ci e’ stata copiata anche dal Policlinico di Roma Tor Vergata, che ha gia’ deciso di seguite il modello di Milano”.

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