Cultura

Sanità: ogni anno nel mondo 17 milioni di morti per malattie

I terribili dati sono stati diffusi oggi dalla ricerca condotta dal Censis per Forum biomedica su salute e globalizzazione

di Gabriella Meroni

Ogni anno nel mondo muoiono circa 17 milioni di persone a causa di malattie infettive e deficienze nutrizionali. Il 43% dei decessi avviene nei paesi poveri del sud del mondo. Sono i dati diffusi oggi dalla ricerca condotta dal Censis per Forum biomedica su salute e globalizzazione. Il primato per il maggior numero di morti spetta alle infezioni respiratorie che nel ’99 hanno ucciso oltre 4 milioni di persone, al secondo posto l’Aids. Oggi nel mondo circa 36 milioni di persone convivono con il virus Hiv e solo nel 2000 ci sono stati 5 milioni e 300 mila nuovi infetti: nella sola Africa Sub Sahariana sono concentrati 25 milioni e 300 mila malati. Il sottosviluppo e la poverta’ nei paesi poveri non solo contribuiscono alla diffusione delle epidemie ma sono anche tra i principali responsabili dell’abbassamento della speranza di vita. Entro il 2005 in Sud Africa si stima che la speranza di vita scenda da 47 a 42 anni, a 40 in Burundi, Sierra Leone e Ruanda, a 39 anni in Malawi, a 38 nello Swaziland e nel Mozambico, a 36 nel Botswana. ”Livelli da Medioevo, forse peggio”, come ha sottolineato il dirigente dell’Istituto superiore di sanita’, Stefano Vella. Alcune malattie che in Occidente non rappresentano piu’ un problema da anni causano ancora oggi nel Sud del Mondo la morte di numerose persone. E’ il caso dell’epatite, della febbre emorragica e del colera ma anche delle malattie diarroiche (oltre 2 milioni di morti l’anno) della tubercolosi e della malaria. E in ordine decrescente del morbillo delle deficienze nutrizionali del tetano della pertosse della meningite. ”In un anno nei paesi africani – ha ricordato Vella – muoiono per morbillo oltre mezzo milione di bambini, quando abbiamo un vaccino che non costa piu’ di mille lire. E per parlare dell’Aids lo scorso anno in Italia e’ stato registrato un solo caso di bambino sieropositivo mentre in Africa sono morti un milione di bambini”. Le principali cause della situazione sanitaria dei paesi poveri sono collegate al sottosviluppo e alla poverta’. Una politica a favore delle vaccinazioni, sottolinea la ricerca, migliorerebbe la situazione. E’ stato stimato che 888.000 bambini potrebbero non ammalarsi di morbillo, 346.000 di pertosse, 215.000 di tetano neonatale. Si conterebbero 900.000 malati di epatite B in meno e ci sarebbero 400.000 casi in meno di influenza.


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