Formazione

Sanità: la Campania snobba la delegazione Aisla

All'appuntamento fissato, il direttore generale della Sanita' della Campania, Antonio Gambacorta, non si è fatto trovare

di Redazione

La sezione campana dell’AISLA denuncia l’incidente gravissimo verificatosi venerdì 8 febbraio negli uffici della regione Campania.
Come Vita ha già scritto, il presidente nazionale di Aisla, Mario Melazzini, sta incontrando i responsabbili della sanità di alcune regioni italiane, per fare il putno sulla situazine dei pazienti malati di Sla. Nei giorni scorsi avevamo già riportato l’esito positivo dell’incontro avvenuto con l’assessore alla sanità dell’Abruzzo: la regione a fine incontro ha infatti promesso l’istituzione di un Tavolo Tecnico Regionale sulla Sla e l?anticipo di circa 220mila euro per l?acquisto dei comunicatori vocali.

A Napoli invece la delegazione non è stata nemmeno ricevuta, nonostante l’appuntamento fosse stato concordato e confermto. La delegazione dell’AISLA era composta dal suo presidente nazionale Dott. Mario Melazzini, Maria Rosaria Monsurro’, ricercatore della Clinica Neurologica della Seconda Università di Napoli, Nadia De Gregorio, referente Aisla Napoli, Antonio Tessitore, Rosaria Iacobelli, Antonio Bianco, Avv. Gennaro Petricciuolo. Il direttore generale della Sanita’ della Campania, Antonio Gambacorta, che doveva attenderli, ha lasciato detto che per motivi urgenti doveva essere a Roma per discutere il problema dei rifiuti a Napoli. In sua vece era stato designato il Prof. Zamparelli. Ma purtroppo anche lui aveva lasciato detto che era impegnato per motivi urgenti con il Governatore Antonio Bassolino, e non si conoscevano i tempi d’attesa. Non solo. E’ stato chiamato più volte sul cellulare dalla segreteria dell’Assessore Angelo Montemarano, ma senza ottenere risposta. A questo punto è entrato in scena Francesco Pecci medico e consulente esterno dell’assessorato, il quale ignorava totalmente i motivi dell’incontro tra Mario Melazzini, presidente dell’Aisla ed Antonio Gambacorta.

«Insomma», dice un comunicato di Aisla Onlus Napoli, «non stiamo parlando di malasanità ma addirittura di pessima educazione e totale mancanza di sensibilità da parte dei rappresentanti delle istituzioni locali che di fronte a problemi di sopravvivenza dei malati SLA non mostra il minimo interesse. Nessuno è statoin grado di dare alcuna spiegazione alle domande che da piu’ di un anno sono state rivolte alla sanita’ campana, per risolvere problemi gravissimi che vivono questi malati e le loro famiglie».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA