Mondo

Sanità: i conti tornano

Un risparmio di 81 miliardi di dollari porta la riforma sanitaria al Congresso

di Martino Pillitteri

Sono mesi che Obama non ha la matematica certezza di avere i numeri della maggioranza dei voti al Congresso; però, da ieri, i nuovi conti della riforma della sanità tornano, anzi: avanzano.
L’analisi sui costi della riforma, resa pubblica ieri dal Congressional Budget Office (un’agenzia federale indipendente bipartisan che fornisce dati e previsioni economiche al Congresso) prova che la riforma della sanità tanto voluta da Obama e tanto osteggiata dai repubblicani e da una parte di democratici conservatori, non manderà il tesoro americano in bancarotta. Anzi, la riforma costerebbe meno del temuto. Secondo i dati  resi pubblici mercoledì, la public option sanitaria di Obama costerebbe, nell’arco dei prossimi 10 anni, 81 miliardi di dollari in meno rispetto all’attuale spesa sanitaria federale. L’assistenza medica ai quegli attuali 25 milioni di americani non attualmente coperti dall’assicurazione sanitaria peserebbe sulle casse dello stato per circa 829 miliardi di dollari. Obama aveva fissato un tetto massimo di 900.
Il risultato dei conti fatti del Congressional Budget Office, dà un’accellerata a tutto l’iter legislativo. Il cammino che porta al voto al Congresso non è ancora finito, ma la strada, dal punto di vista politico, è ora nettamente in discesa per Obama. Prima di poter iniziare la discussione sulla proposta di legge al Congresso, l’amministrazione Obama deve solo incassare il voto della Commissione Finanze, il quinto ed ultimo pannello congressuale dell’iter pre voto in aula. Nelle migliori delle ipotesi, sostiene il New York Times, il Senato potrebbe iniziare la discussione della legge proprio questo mese.
Mentre i democratici esultano, i repubblicani lanciano l’allarme. Alle casse dello stato costerà pure di meno, ma alla fine saranno gli americani a pagare. «Il pacchetto Obama comprende centinaia di miliardi di dollari in nuove tasse. Gli americani che hanno giù un’assicurazione medica, pagheranno un premium più alto» ha detto Chuck Grassley, un senatore repubblicano membro della commissione finanza.
Secondo l’analisi del Congressional Budget Office, la riforma sanitaria garantirà la copertura medica al 94% degli americani. Oggi sono l’83%. Sono esclusi gli over 65 ( già coperti da altre opzioni pubbliche come Madicaid e Madicare) e gli immigrati illegali.

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