Se un cittadino italiano ha effettuato cure mediche in altro Paese Ue ma ha dimenticato la documentazione per l’assistenza sanitaria gratuita, può evitare il pagamento della fattura inviata dall’ospedale?
Un cittadino europeo ha diritto a ricevere cure sanitarie (non solo urgenti) alle stesse condizioni dei residenti del Paese in cui si trova; può essere eventualmente previsto il pagamento di un ticket. Per esercitare questo diritto occorre essere in possesso della tessera europea di assicurazione malattia (Team), una card che sostituisce il tesserino plastificato del codice fiscale per tutti i cittadini aventi diritto alle prestazioni del Ssn. Recentemente, un cittadino austriaco si è visto recapitare a casa una fattura di 5.300 euro per le cure urgenti ricevute all’ospedale di Siena. Si è rivolto al centro Solvit ((www.politichecomunitarie.it/solvit), rete europea gratuita online per la risoluzione di problemi transfrontalieri di cittadini e imprese, ed è riuscito a ottenere l’annullamento della richiesta. Il centro Solvit austriaco ha inviato il caso all’omologo italiano ed è emerso che il cittadino austriaco non aveva presentato la tessera al momento del ricovero. Dopo l’intervento del Solvit, sia l’Asl di Siena che il ministero della Salute si sono detti disponibili ad annullare la fattura e a richiedere il rimborso delle spese mediche all’istituzione austriaca, tramite il modello comunitario E125, dietro presentazione, inviata per fotocopia, della tessera di assistenza sanitaria da parte dell’interessato. Meglio comunque evitare rischi e portare sempre con sé la tessera sanitaria.
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