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Sanità: Cittadinanza attiva ecco i suoi 4 mali

Il razionamento delle prestazioni (liste di attesa lunghe, le dimissioni forzate, l'accessibilita' ai farmaci e presidi, protesi, ausili), le carenze del territorio, la burocrazia e gli errori

di Redazione

Il razionamento delle prestazioni (liste di attesa lunghe, le dimissioni forzate dagli ospedali, l’accessibilita’ ai farmaci e presidi, protesi, ausili), le carenze del territorio (l’ospedale, fatta eccezione per Toscana, Emilia Romagna, Marche, Trentino, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, e’ ancora l’unica risposta ai bisogni sanitari), la burocrazia e gli errori dei medici (soprattutto in ortopedia, oncologia, ostetricia e chirurgia generale). Questi i quattro mali del Servizio Sanitario Nazionale redatti all’interno di “l’Italia dei diritti”, la rassegna annuale promossa da Cittadinanza Attiva per valutare l’efficacia delle politiche pubbliche che si occupa non solo di sanita’, ma anche di sicurezza, servizi, istruzione e giustizia. Ma l’analisi del rapporto “l’Italia dei diritti” sui quattro mali del SSN prevede anche una classifica delle regioni in cui compare un territorio sempre più differenziato per accessibilita’, qualità, sicurezza e tipo di servizi offerti. “La sanità non é uguale per tutti”, si legge nel rapporto che divide il territorio nazionale in 5 fasce: “blu” (area di eccellenza, dove ci sono Friuli Venezia Giulia con 77,9 punti, seguita dal Trentino Alto Adige con 78,3. Fascia “verde” (discreta) con Piemonte (84,8), Veneto (85,6), Emilia Romagna e Umbria (86,2), Toscana e Liguria con 87 e 87,7 rispettivamente. Segue la fascia “gialla” (superiore alla media nazionale) con la Lombardia (90,7) e Marche (92,1), “Arancione” (inferiore alla media nazionale) con Lazio (93,3 punti), Puglia (94,4), Basilicata e Calabria (95,1) Molise e Abruzzo con 95,6 e 95,8 rispettivamente. Infine la fascia “rossa” (a rischio) con Sicilia (96,5 punti), Campania (97) e Sardegna con 98,6 punti. La media nazionale e’ di 93 punti.


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