Welfare
SANGUE. Un “tavolo” per produrlo anche in Italia
L'iniziativa del sottosegretario Ferruccio Fazio
La situazione che circonda l’iter degli emendamenti alla legge 219 del 2005 sul sangue è «tormentata e convulsa. Per arrivare a una soluzione, su suggerimento del direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi, ho deciso di istituire la settimana prossima un tavolo con produttori di emoderivati, Aifa e Centro nazionale sangue». Lo ha annunciato il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, oggi a Roma, intervenendo a un incontro organizzato dall’Osservatorio Sanità e salute sulle attività trasfusionali e la produzione di emoderivati.
«Il tavolo – precisa Fazio – avrà un duplice obiettivo: garantire e stimolare le attività produttive in Italia, ma anche rimuovere norme protezionistiche, aprendo al contempo a situazioni approvate da organismi internazionali». Un impegno, quello del Tavolo del sangue, salutato con entusiasmo dai produttori presenti oggi all’incontro romano. Fazio si dice pronto alla discussione e punta ad arrivare a un risultato. «Le buone trattative – dice, scherzando – devono lasciare tutti scontenti o tutti contenti, meglio che non sia felice soltanto qualcuno. Comunque la settimana prossima istituiremo un tavolo per trovare un accordo».
Sulla questione, «la posizione dell’Aifa è molto semplice», spiega Rasi all’agenzia Adnkronos. «Per ora perseguiamo la massima sicurezza e guardiamo con attenzione all’importazione da Paesi in cui è prevista la remunerazione dei donatori e in cui, in linea teorica, sarebbe possibile una contaminazione. In generale – prosegue – i Paesi europei puntano a regole condivise, anche se esistono ancora delle disomogeneità e manca una forza ispettiva adeguata. Insomma, bisogna trovare un equilibrio tra il fatto di non penalizzare i produttori di emoderivati italiani con regole troppo limitanti rispetto alla stessa Ue, ma senza derogare alla sicurezza».
Una “sintesi” che il tavolo tecnico «dovrà trovare -ribadisce Fazio- Anche perché ci sono importanti nodi da sciogliere». L’annuncio dell’iniziativa del ministero trova il plauso del senatore Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria del Senato e dell’Osservatorio Sanità e salute, che oggi a Roma e’ riuscito a mettere insieme 5 operatori del settore (Baxter, Biotest, CSL Behring, Grifols e Kedrion), impegnati in un incontro che punta a evidenziare «ciò che resta da fare perche’ la completa attuazione delle legge 219 diventi realtà. In questo senso -sottolinea Cursi- il tavolo tecnico annunciato da Fazio è proprio quello che volevamo: una realtà operativa per definire un percorso e fare in modo che alla fine la legge sul sangue sia la migliore possibile». I produttori di emoderivati, da parte loro, chiedono «di semplificare le procedure -afferma Rodolfo De Dominicis, vicepresidente esecutivo Kedrion- e consentire la partecipazione alle gare non solo a Paesi reciproci come la Spagna, ma anche ad aziende che abbiano stabilimenti produttivi in Italia. E ancora, di accedere il più velocemente possibile alle convenzioni per l’attuazione della legge 219. E di poter lavorare anche plasma approvato da organismi internazionali, come la Food and Drug Administration americana. Il tavolo annunciato dal sottosegretario è una notizia essenziale -conclude De Dominicis- che ci mette nella condizione di discutere serenamente, evitando fughe in avanti».
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