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Sangue, l’emergenza non va in vacanza

In estate diminuiscono i donatori. Solo una donazione programmata e periodica permette di mantenere le scorte destinate alla gestione dei fabbisogni trasfusionali in caso di emergenze

di Mara Cinquepalmi

Oltre un milione e 700.000 italiani sono donatori di sangue. Hanno tra i 30 ed i 55 anni, mentre la percentuale di giovani che sul totale di donatori, nel 2015, si attesta al 31.67% (13.39% tra i 18 e i 25 anni, 18.28% tra i 26 e i 35 anni) è ancora troppo bassa.

Questi sono alcuni degli ultimi dati rilasciati dal Centro nazionale sangue, il centro che dal 2007 opera presso l’Istituto Superiore di Sanità e che ha funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico del sistema trasfusionale nazionale.

Nel 2015 in Italia sono stati prodotti 2.572.567 unità di globuli rossi, 276.410 unità di piastrine e 3.030.725 unità di plasma. Sono stati trasfusi 8.510 emocomponenti al giorno e curati 635.690 pazienti, quindi 1.741 al giorno.

«L’83% dei donatori italiani – ha spiegato Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue – dona in maniera periodica, non occasionale. Grazie ai donatori l’Italia è un Paese autosufficiente già da diversi anni e normalmente esiste una situazione di bilancio positivo tra numero di unità di sangue ed emocomponenti donate e fabbisogno a livello locale».

Matteo è uno dei giovani donatori censiti dalla statistica e alla cultura del dono si è avvicinato grazie a suo padre, storico donatore dell’Avis: “Volevo trovare un modo per fare qualcosa, per essere d’aiuto. Così sono diventato donatore e poi ho scelto di fare il servizio civile presso l’Avis Bologna”. Ora che l’anno da volontario è finito, Matteo continuerà il suo percorso di donatore.


Donare sangue è un gesto di solidarietà che in estate assume particolare importanza. Ce l’ha ricordato anche il disastro ferroviario accaduto in Puglia lo scorso 12 luglio, quando le necessità di sangue sono state soddisfatte grazie alla generosità e alla disponibilità dei donatori volontari che nelle ore immediatamente successive all’incidente hanno affollato le strutture trasfusionali. La donazione periodica e programmata è il miglior modo per far fronte alle necessità del servizio sanitario e degli ammalati e, inoltre, permette di mantenere le scorte destinate alla gestione dei fabbisogni trasfusionali in caso di emergenze, proprio come nel caso dell’incidente ferroviario. Solo pochi giorni prima della tragedia, la Conferenza Stato-Regioni ha sancito il Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi emergenze, che definisce strategie e attività necessarie a gestire attività assistenziali di medicina trasfusionale in caso di maxi-emergenza attraverso il coordinamento tra gli organismi istituzionali e la rete trasfusionale nazionale.

Il piano prevede che il Centro nazionale sangue definisca con la Regione coinvolta le necessità di emocomponenti e, se necessario, ne coordini il trasferimento da altre Regioni per supportare il fabbisogno straordinario delle aree coinvolte nell’emergenza.

«Nel periodo estivo – continua Liumbruno – alcune Regioni possono trovarsi in situazioni di carenza ma il Sistema è strutturato in modo tale da garantire la copertura dei bisogni trasfusionali attraverso lo scambio interregionale».

"Anche d'estate c'è bisogno di sangue. Dona ora" è il messaggio della nuova campagna di comunicazione, due spot e tre scatti fotografici, lanciata da AVIS nelle scorse settimane. Il tema della campagna è la "prima volta" (“La prima volta che affronti la paura”, “La prima volta che trattieni il respiro” e “La prima volta che guardi il sole”) e riprende lo stile narrativo delle azioni di promozione e sensibilizzazione realizzate negli ultimi due anni da AVIS in collaborazione con l'agenzia di comunicazione Heads Collective di Treviso.

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