Famiglia

Sangue infetto: politrasfusi contro Sirchia

Azione legale contro il ministro, reo di non essersi ancora costituito parte civile contro i responsabili, sotto processo a Trento.

di Giampaolo Cerri

Politrasfusi contro Sirchia. L’associazione che raccoglie i cittadini che hanno contratto Aids o epatite per le trasfuzioni di sangue infetto importato in Italia negli anni Ottanta, porteranno in Tribunale il ministro della Salute Girolamo Sirchia reo di non costituirsi parte civile al processo in corso a Trento contro i responsabili della tragedia. Il segretario dell’associazione, Angelo Magrini, lo ha comunicato oggi con una lettera aperta a Sirchia che pubblichiamo di seguito. «Caro Ministro, dopo l?udienza del 6 novembre scorso, ci aveva promesso, o meglio aveva promesso agli italiani che il suo dicastero si sarebbe costituito parte civile nel processo, cosiddetto del ?sangue infetto?.           Dopo anni di speranze, (mal riposte), in una presenza attiva e fattiva del Ministero della Salute, avevamo, insieme a migliaia di malati, di orfani e di vedove che per la sua inerzia si sono trovati in questa condizione, confidato che fosse arrivata finalmente l?ora. E così ogni giorno abbiamo chiesto informazioni in tribunale: il Ministero della Salute si è fatto vivo? il Ministero della Salute ha chiesto copia degli atti? No, non si è visto nessuno, ?sempre la stessa risposta”. Per questo, Signor Ministro qualche giorno fa, abbiamo fatto una scommessa con Lei: che ancora una volta il Ministero della Salute sarebbe stato latitante. E? una scommessa che le abbiamo rivolto a titolo di provocazione. Ci creda speravamo di perdere! Ora invece l?Associazione Politrasfusi Italiani e con lei le migliaia di persone offese le fanno una promessa di portarla ?con le cattive? in tribunale, citandola come responsabile civile. Quindi delusi le diamo un arrivederci a presto incaricando l?avvocato Mauro Trevisson del foro di Torino di svolgere le opportune verifiche ed attività per citarla in giudizio. Angelo Magrini»


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