Salute

Sangue: Civis plaude ai decreti sui donatori

Il Coordinamento (AVIS, CRI, FIDAS e FRATRES): "ora aspettiamo la riforma della legge sul sistema trasfusionale"

di Benedetta Verrini

I donatori volontari di sangue delle quattro Associazioni e Federazioni nazionali, AVIS, CRI, FIDAS e FRATRES, plaudono all’emanazione dei nuovi decreti firmati dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia e pubblicati sulla G.U. del 13 aprile, recanti “Protocolli per l’accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti” e “Caratteristiche e modalità per la donazione di sangue e di emocomponenti”. I nuovi decreti ridefiniscono sostanzialmente i criteri di selezione dei donatori, modificando le procedure, ma soprattutto stabilendo i nuovi parametri di valutazione e di esclusione del donatore che, pur nella massima garanzia del ricevente, non penalizzino il donatore stesso sospendendolo per periodi eccessivi. Nuove regole semplificate sono state previste per le procedure di arruolamento e di raccolta del consenso alla donazione e sono state meglio definite le possibili procedure di donazione degli emocomponenti, con parametri attenti alla massima tutela del donatore. Sono state rivisitate le regole di tracciabilità, di conservazione, etichettatura e trasporto per assicurare massima sicurezza e qualità della terapia trasfusionale. “Attendevamo l’emanazione delle nuove norme sulla selezione del donatore e sulle modalità di donazione che recepissero le indicazioni della direttiva europea 2002/98/CE ?spiega il dr. Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale della FIDAS e coordinatore del CIVIS-. Oggi nelle Associazioni e Federazioni di donatori di sangue, con 1.500.000 iscritti, abbiamo circa il 25% dei donatori periodici che, per un motivo di sospensione, non possono donare in base ai DD.MM. del 2001. In base al progresso scientifico, metodiche sempre più sofisticate e precise per validare le unità donate garantiscono la massima sicurezza possibile del sangue e degli emocomponenti, e consentono di applicare criteri di idoneità che non disincentivino i donatori forzandoli a periodi di esclusione considerati non più adeguati. Nel 1995 ci dovevamo preoccupare della sicurezza del sangue ?aggiunge Ozino Caligaris-, oggi il sangue raccolto in Italia è tra i più sicuri del mondo. Superata l’emergenza della sicurezza dobbiamo, però, preoccuparci di raggiungere l’autosufficienza nazionale per sangue e derivati, al fine di garantire la terapia trasfusionale disponibile ad ogni persone che ne necessita. I nuovi decreti permetteranno la riammissione alla donazione di molti donatori sospesi riducendo soprattutto i periodi di sospensione.” Adesso i donatori di sangue delle quattro Associazioni nazionali, AVIS CRI FIDAS e FRATRES, riunite nel Coordinamento CIVIS attendono, ottimisticamente, l’emanazione della disciplina di revisione della Legge trasfusionale.


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