Welfare

San Vittore, 2008: sono 1.500 i reclusi under 25

di Redazione

Mi guardano come se fossi ancora un criminale
Il quotidiano online www.livesicilia.it, che ha lanciato una campagna per condizioni di vita più umane nelle carceri siciliane e ha pubblicato la lettera di un giovane, Giovanni R., che non riesce più a togliersi di dosso quel marchio: «Ho 22 anni e vorrei reintegrarmi nella società dopo 2 anni e 2 mesi di galera. Per colpa di alcune amicizie sbagliate ho commesso un reato, però, pur avendo pagato la mia pena senza alcuno sconto, non riesco a trovare lavoro. Dopo tutte le sofferenze passate in galera all’Ucciardone ora mi ritrovo a soffrire fuori perché le persone mi guardano come se fossi ancora un criminale, e ora sono convinto che nessuno al mondo voglia credere in me e nelle mie capacità».
Un carcerato ogni 120 abitanti come negli Usa?
L’obiettivo del nostro Paese pare quello di imitare gli Stati Uniti nella corsa all’aumento sfrenato del numero di detenuti. Allora è interessante riportare alcuni dati sulle carceri americane: Ogni settimana ci sono mille nuovi detenuti. Nelle carceri statali e federali ci sono un milione 600mila carcerati, trent’anni fa erano 200mila. 800mila poi si trovano nelle carceri locali, 100mila i minorenni nei riformatori. Gli Stati Uniti d’America detengono il record mondiale di un carcerato ogni 120 abitanti, ma, se ai 2,5 milioni in prigione si aggiungono i 5 milioni e più che sono in libertà vigilata, si arriva a un condannato ogni 40 abitanti. Per i maschi neri si arriva a uno ogni 9.
Quanti ragazzi finiscono in carcere!
Uno dei dati più preoccupanti sulla criminalità è quello secondo il quale, negli ultimi anni, crescono i reati commessi da persone giovani. Basta vedere quanto succede in uno dei più grandi carceri del nostro Paese, San Vittore. Lo racconta la sua direttrice, Gloria Manzelli: «Purtroppo sembra che ci sia realmente un incremento dei reati commessi dai più giovani. Fra i giovani adulti arrivati in carcere nel 2008, 1.500 sono sotto i 25 anni; 2 hanno 18 anni, 60 invece 19 anni. Poi ci sono 153 ventenni, 128 ventunenni, e 1.036 ragazzi fra i 22 e i 25 anni. È anche alla luce di questi dati che ci stiamo dando da fare per creare strutture in grado di seguire al meglio i giovanissimi».

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