Formazione

San Vito Lo Capo, qui è terra di cous cous

Qui Sicilia. Ogni anno si celebra il festival internazionale del tipico piatto arabo. Vero piatto frutto di pacifico sincretismo di civilità. Di Mariangela Mistretta

di Redazione

Sapore di mare. No, non quello rievocato dalle note di una famosa canzone. Ma il sapore vero, intenso e millenario, quello che trionfa sulle tavole dei sanvitesi. All?ombra del Monte Monaco, e poi sempre più al largo verso il Mediterraneo, è nato il vincolo forte con il mare che per secoli ha assicurato la vita, e qualche volta l?ha anche sottratta, ai pescatori del borgo di San Vito Lo Capo. Profumi, aromi e ricette che si tramandano da secoli, come quella del cous cous che tradisce la contiguità con il mondo arabo e il legame storico con il Nord Africa, ma l?originalità sta proprio nella presenza del pesce. Oggi se si dice San Vito Lo Capo non si pensa più soltanto alla spiaggia di sabbia bianca, al mare cristallino, alle bellezze naturalistiche della riserva naturale dello Zingaro. Il nome si associa inevitabilmente ad un?ulteriore attrattiva: il Cous Cous Fest (www.sanvitocouscous.com), l?appuntamento annuale con uno dei piatti forti di questa regione, che richiama nel borgo i migliori rappresentati dell?area del Mediterraneo. Un festival internazionale e multiculturale, che si svolge da 20 al 25 settembre, in cui la specialità a base di semola, che nel trapanese va ?ncucciata (lavorata) con l?aglio e le mandorle, unita con il meglio dei frutti che il mare possa offrire, diventa protagonista della tavola. Una lavorazione che richiede tempo, pazienza e dedizione ma il cui risultato finale è assoluta delizia per il palato. Quest?anno la Pro Loco e l?Associazione Cuochi hanno dato vita ad Aspettando il Cous Cous una serie di incontri che faranno da preludio al grande evento. Serate a tema con degustazioni preparate dagli chef sanvitesi. Ma le sorprese della tavola proseguono con gli spaghetti al sugo di ricci di mare, tipico della zona, le cassatelle al brodo di pesce, la pasta con l?aragosta o con il pesce spada, o la salsiccia di pesce spada e la menta. San Vito Lo Capo vanta inoltre una tradizione gastronomica legata al tonno, e anche se la vecchia tonnara, la Tonnara del Secco, è fuori uso dal 1964, merita una visita per l?atmosfera insolita che sa offrire e che riporta indietro nel tempo, agli antichi riti della mattanza, la pesca del tonno, evento cruento e spettacolare. Ma se si è alla ricerca di mete suggestive il consiglio è di farsi indicare in paese le strade che portano alle torrette di avvistamento, costruite nel XVI secolo per le difese costiere dell?isola: torre di ?Mpisu, torre ?Sceri o torre di Isulidda che domina sul golfo su cui si affaccia imponente Monte Cofano. Da qui si gode una vista memorabile al tramonto. E sulle tracce delle bellezze naturali, un monumento regalato dal mare che sprigiona un grande fascino è la Grotta dell?Uzzo, nel cuore della Riserva dello Zingaro, sette chilometri di costa incontaminata. Indirizzi Il cous cous di San Vito Lo Capo Se si dovesse perdere l?appuntamento del festival (20-25 settembre), vale la pena provare la pietanza preparata al Ristorante Alfredo, Contrada Valanga – San Vito Lo Capo, Trapani, tel. 0923.972366. di Mariangela Mistretta


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